Il Gran Premio dell’Azerbaijan si è concluso con la vittoria, quasi ovvia di una Red Bull, ma contrariamente a quanto molti si sarebbero aspettato la monoposto trionfante è stata la numero #11 di Perez e non la numero #1 di Verstappen. L’olandese è stato effettivamente “vittima” di una giocata un po’ penalizzante da parte del team che lo ha richiamato ai box in regime di bandiera gialla, ma prima che venisse disposta la Safety Car e quindi prima che effettivamente tutti gli altri fossero costretti a rallentare, vantaggio sfruttato invece da Leclerc e Perez che sono così riusciti ad uscire dalla Pit Lane davanti al numero #1. Max è poi riuscito a sopravanzare Leclerc, ma non è più riuscito a riprendere il compagno di squadra, lodevole di una gestione gomme pressoché perfetta.

Dovrò rivedere insieme alla squadra il motivo della mia sosta, si vedeva chiaramente che c’era una ruota danneggiata e la sosta in concomitanza con la Safety Car ha danneggiato la mia gara. Poi, dopo la Safety Car, ho cercato di mettere pressione a Checo, per cercare di entrare in zona DRS. Era molto difficile avere un buon bilanciamento tra l’ingresso e il centro curva. E gran parte del tempo sul giro qui si basa proprio tra ingresso e metà curva, per ottenere il giusto equilibrio. Ero in difficoltà con il sovrasterzo e poi con il sottosterzo.” ha commentato Max al termine del Gran Premio, andando poi anche a trovare parole di miele per il suo compagno:

Ovviamente si vuole sempre vincere, ma credo che a volte sia necessario questo tipo di weekend per imparare e capire meglio la macchina, di cosa ha bisogno la macchina per andare più veloce

É chiaro che Checo quest’anno si è dato da fare, sta guidando davvero forte. Si sente sempre più sicuro al volante della macchina. Bisogna riconoscere e apprezzare quando qualcuno ha fatto un ottimo lavoro ed è esattamente quello che è successo oggi.

Da parte di Perez il sogno mondiale non è mai realmente svanito a quanto pare:

“La stagione è ancora lunga, credo davvero di essere in lotta per il titolo. Io voglio vincere il campionato tanto quanto lo vuole Max, ma c’è molto rispetto tra di noi. Siamo molto simili nel modo in cui ci approcciamo o pensiamo allo sport, non credo che cambierà il rapporto tra noi. Ci batteremo come abbiamo fatto oggi, il più possibile e il più duramente possibile rispettando noi stessi e la squadra”. 

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