Quello che per la Ferrari doveva preannunciarsi come un GP in discesa in realtà si è dimostrato tutto l’opposto ma torniamo indietro di qualche giorno e ripercorriamo insieme tutti gli eventi dall’inizio.

Parte tutto con la notizia dell’arrivo di un tifone sull’arcipelago nipponico, proprio in concomitanza con vari eventi sportivi, cancellati i match del mondiale di Rugby, tra cui la partita Italia – Nuova Zelanda, minacciato, invece, il GP di Suzuka che si trova nell’area dove pare potrebbe infuriarsi parte del tifone Hagabis, super tifone di categoria 5 con venti fino a 260 km/h. Inizia così il passaparola su Twitter tra noi appassionati per cercare di capire subito se il GP verrà disputato o meno, intanto però il week end si avvicina ed il Circus inizia a disputare le prove libere del venerdì. A differenza degli ultimi appuntamenti dove abbiamo visto una Ferrari super competitiva già dal venerdì, si ribalta la situazione e durante le 2 sessione di libere rinasce una super Mercedes che domina tutta la prima giornata.


Sulla carta tutto quadra anche perché la stessa Mercedes è stata la protagonista vincente in Giappone dall’inizio dell’era Ibrida ossia dal 2014 con 4 vittorie per Lewis Hamilton (2014- 2015-2017-2018) ed una vittoria per Nico Rosberg (2016), anno in cui vinse il titolo con la scuderia tedesca. Intanto la furia della tempesta inizia a far breccia sulla Nazione, costringendo gli organizzatori a sospendere fino a nuovo ordine tutte le attività in pista. Ordine che verrà poi revocato con la posticipazione delle qualifiche nella mattinata di domenica 13, le 03:00 AM ora Italiana. Nel mentre i tifosi organizzano la strategia su come seguire qualifiche e gara, c’è chi opta per l’after, chi punta 2 sveglie, chi si alza alle 3:00 e poi aspettando la gara sonnecchia sul divano e chi, come me, preferisce l’opzione on-demand di Sky, con sveglia alle 06.30 di domenica mattina, velocissimo replay delle qualifiche e poi caffè negli ultimi 5 minuti antecedenti alla gara. Beh ragazzi, nella mezzora prima della gara pensavo di essere ancora tra le braccia di Morfeo e di stare sognando, un super Sebastian Vettel tira fuori una super Pole Position ribaltando tutti i pronostici che si erano fatti dalle prove libere, seguito da un fenomenale Charles Leclerc, insomma un grande 1-2 Ferrari, quale regalo che ti fa saltare sul divano e ti fa sperare in un’altra vittoria della Rossa come a Spa, Monza o Singapore 2019.

Manca ormai pochissimo, si svolge il giro di formazione ed in un lampo si spengono i semafori… 4,3,2,1….. scatto di Sebastian Vettel che rilascia la frizione prima dello spegnimento dell’ultima luce, contiene il danno ma perde tutta la forza d’inerzia e si vede subito passare da Bottas, il resto lo avete visto con i vostri occhi. Tirando le conclusioni di questo weekend mi trovo completamente in disaccordo sull’argomento “garone epico” di Sebastian Vettel, lo definirei ennesimo errore di una lunga serie che dura da più di un anno, vittoria di Singapore a parte che è comunque stata presa come regolamento di conti sulla qualifica andata male a Monza per colpa di Charles che non gli diede la scia. Vediamo poi come le vetture che seguono confrontando Ferrari e Mercedes non riescano più a superarsi a vicenda, complice l’ormai quasi parità prestazionale delle due monoposto. Se Vettel fosse partito bene mantenendo la testa della gara di oggi avremmo visto un Bottas o un Leclerc seguirlo senza poterlo sorpassare, proprio come Lewis che una volta preso Sebastian non è poi riuscito a prendersi il secondo posto nonostante la gomma fresca.

La Ferrari deve capire chi sarà la prima guida del 2020, dovrà sacrificare a volte uno dei due piloti per far vincere l’altro e soprattutto deve imporsi quando è ora di dare ordini. La FIA, invece, dovrebbe essere più chiara sulle sanzioni, la falsa partenza di Vettel non ha subito nessuna penalità, cosa che invece fu data a Kimi Raikkonen in Russia e gli compromise totalmente la gara. Da notare l’incidente tra Albon e Norris non sanzionato, dove Albon è entrato a quasi il doppio della velocità sulla fiancata della monoposto inglese. La nuova Amministrazione deve gestire meglio i propri commissari, il regolamento è applicare sanzioni alla pari per tutti senza favorire nessuno, un esempio che capita a fagiolo, l’errore nel segnalare il fine gara che ha salvato Perez, nel 2008 avrebbe potuto siglare la vittoria del Mondiale di Felipe Massa quindi non sono errori che possono essere accettati.

Di Marco Bigliardi

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