Vicino al traguardo storico dei 300 Gran Premi in carriera, Kimi Raikkonen non smette di stupire. A Monaco, il finlandese partirà dalla quattordicesima casella, ma si avvicinerà all’olimpo dei piloti più longevi del Circus. Nella storia della F1 solo Rubens Barrichello, Fernando Alonso, Jenson Button e Michael Schumacher hanno corso più Gp in carriera. Avendo però un contratto anche per la prossima stagione, Kimi potrebbe diventare il veterano della Formula 1 in quanto a Gran Premi corsi.

Ripercorriamo la carriera di uno dei piloti più amati del Circus, che a dispetto del suo soprannome, Iceman, è riuscito a scaldare i cuori di tanti tifosi. Approdato in Formula 1 nel 2001 da vincitore in carica della Formula Renault, Kimi Raikkonen fa parte fin da subito della nuova generazione di campioni dei primi anni 2000: in quegli stessi anni esordiscono infatti Fernando Alonso, Felipe Massa e Jenson Button. Notato e portato in Formula 1 da Peter Sauber, Raikkonen si ritrova quasi inaspettatamente nella massima categoria dell’automobilismo.

Al debutto, corso con una superlicenza provvisoria, coglie subito il suo primo piazzamento a punti dimostrandosi all’altezza di piloti ben più esperti; continuando a stupire con alcuni risultati notevoli attira le attenzioni di Ron Dennis, che nel 2002 lo porta in McLaren al fianco del vice-campione del mondo David Coulthard. Nel corso della gara inaugurale agguanta il primo podio della sua carriera e durante tutta la stagione dimostra una velocità spesso superiore al compagno, ma, rimanendo vittima di molti problemi tecnici, termina il campionato alle sue spalle con soli 24 punti.

Nel 2003 Kimi Raikkonen coglie la prima vittoria della carriera in Malesia e si rivela in grado di lottare per il campionato fino all’ultima gara, perdendo di soli 2 punti in favore di Michael Schumacher. Successivamente, nel 2005, contende uno dei mondiali più combattuti del nuovo millennio contro la sorpresa dell’anno: Fernando Alonso. Il suo campionato è però caratterizzato da una macchina veloce ma non sufficientemente affidabile, tanto che il pilota spagnolo vince il campionato in Brasile con 2 gare d’anticipo. È tuttavia questo uno degli anni più importanti per il suo palmares: ottiene infatti ben 7 vittorie, al pari dell’asturiano, 5 pole, 12 podi e ben 10 giri veloci, record assoluto ripetuto nel 2008 che detiene ancora oggi.

Concluse amaramente senza titolo 5 stagioni con la scuderia inglese, nel 2007 Kimi Raikkonen sostituisce in Ferrari il suo avversario e amico Schumacher. La lotta per il titolo, che lo vede coinvolto insieme al compagno Felipe Massa e ai due alfieri McLaren, Alonso e l’esordiente Lewis Hamilton, passa in secondo piano per via dell’accesa rivalità tra il campione in carica e il rookie inglese. Con lo scoppio successivo della Spy Story e la pressione mediatica che si forma intorno al team di Woking e ai due piloti, Kimi Raikkonen riesce ad agguantare il mondiale pur non disponendo della macchina più veloce in termini assoluti, coronando il sogno del titolo in Ferrari. Dopo due successive stagioni avare di soddisfazioni, in cerca di nuovi stimoli ed esperienze, il finlandese decide di abbandonare la Formula 1, andando per il 2010 e 2011 a correre nel WRC e nella Nascar.

Terminata questa parentesi priva di grandi risultati, al termine del 2011 viene ufficializzato il suo ritorno in Formula 1 con Lotus al fianco di Romain Grosjean. Nel 2012 e 2013 è autore di due stagioni costanti e solide che gli permettono l’inaspettato ritorno in rosso al fianco del grande rivale dei primi anni: Fernando Alonso. Nel 2014 però, complice una F14-T poco competitiva, viene decisamente ridimensionato dallo spagnolo, capace di raccogliere il triplo dei suoi punti.

L’anno successivo si trova come nuovo compagno Sebastian Vettel, chiamato a riportare il titolo a Maranello. In quattro stagioni trascorse insieme si palesa un Raikkonen scudiero del tedesco, anche se tra i due si instaura una relazione di rispetto e amicizia reciproca. Nel 2018, quando dopo aver fatto la pole a Monza gli viene comunicata la sua sostituzione con il rampante Charles Leclerc per il 2019, Kimi stupisce ancora una volta l’intero Circus firmando un contratto biennale con l’Alfa Romeo Sauber.

A chi gli chiede cosa significhi per lui tagliare il traguardo dei 300 GP, Iceman risponde nel suo solito stile: “Spero di riuscire ad evitare ogni cerimonia, ma so che non sarà possibile”.

Giancarlo Marengo

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