Il clamoroso errore di strategia nel Q1 è un punto bassissimo in un momento sempre più delicato per il Cavallino

Semplicemente un disastro. Questa è la sintesi perfetta del sabato da orbi per la Ferrari a Monte-Carlo, uno scenario che va molto vicino all’apocalittico. Il miglior tempo in mattinata nelle ultime libere era solo un’illusione, le Mercedes sono di un’altra categoria ed anche la Red Bull targata Honda con Verstappen è nettamente superiore.

Sebastian Vettel ha nuovamente commesso un errore andando a sbattere in mattinata, facendo poi il massimo con il quarto tempo in qualifica. Il distacco da Lewis Hamilton è di quasi otto decimi, a dir poco raccapricciante su una pista come quella di Monaco, dove la rossa ha sempre fatto meglio delle frecce d’argento negli ultimi anni. La disfatta si completa con il clamoroso errore di strategia ai danni di Charles Leclerc, rimasto escluso nel Q1 con il sedicesimo tempo. Questo significa che il suo Gran Premio di casa è già compromesso, vista l’impossibilità di superare sulla pista monegasca.

Va però analizzata l’ennesima follia del muretto, che va di gran lunga a superare precedenti come quello delle gomme da bagnato lo scorso anno in Giappone, oggi si è davvero superato ogni limite. Il povero Charles è rientrato ai box quando aveva il dodicesimo tempo, chiedendo via radio se questo fosse sufficiente per qualificarsi alla fase successiva. Da quanto ha dichiarato lui stesso, la Scuderia non ha risposto, lasciandolo nel garage ad aspettare gli altri. Il risultato? Ad eliminarlo è stato proprio Vettel sul filo di lana, dunque questo significa che entrambe le SF90 hanno rischiato di restare fuori.

Non si tratta della prima follia di Inaki Rueda e dei suoi colleghi strateghi, una situazione che affonda la Ferrari e che sta distruggendo il morale di Leclerc. L’idolo locale ha già dovuto obbedire a molti ordini di scuderia ( spesso discutibili) in questo inizio di mondiale, in più, una cosa del genere di fronte alla propria gente non fa certo piacere a livello mentale. Parlando di tecnica, è evidente come la rossa sia dietro anni luce alla Mercedes: la macchina è lenta in inserimento, soffre tantissimo nelle curve lente e molto spesso i piloti, tentando di dare più del massimo, commettono degli errori. A tutto ciò si aggiunge il muretto, che sbaglia sempre più spesso. Come si dice in gergo, piove sul bagnato, con le gare che passano e lo spettro del terzo posto nei costruttori è sempre più forte.

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