A Singapore era almeno arrivato il decimo posto di Kevin Magnussen. In Giappone, invece, buio totale. Le due Haas di Nico Hulkenberg e Kevin Magnussen sono sì riuscite a piazzare ambedue le macchine sulla linea del traguardo, ma al quattordicesimo e quindicesimo posto.

La scuderia americana procede quindi al piccolo trotto e degli auspicati miglioramenti non si vede ombra. Il miglior risultato resta sinora il settimo posto di Hulkenberg in Australia. Che, per il driver tedesco, resta l’unico appuntamento in cui abbia potuto baciare la zona punti.

Magnussen l’ha vista tre volte tanto con tre terzi posti in Arabia Saudita, Stati Uniti e Singapore: risultato, tre punti. Un po’ poco per la scuderia a stelle e strisce. Il danese sembra al momento lontano dai venticinque punti che si mise in tasca lo scorso campionato.

Hulkenberg, invece, è in saldo positivo pur non incantando perché, lo scorso campionato, ne ottenne zero correndo però soltanto due Gran Premi, in Qatar e in Arabia Saudita.

Il team principal della Haas Gunther Steiner prova a vedere il lato positivo, ancorché di piccole dimensioni, emerso dalla gara del Sol Levante. “Ci siamo avvicinati a combattere i nostri avversari – afferma sul sito della scuderia – eravamo su una strategia diversa con Nico e ha quasi funzionato, Con Kevin abbiamo perso a causa del testacoda quando Sergio Perez lo ha colpito, quindi siamo ricaduti”.

Momento difficile e pensiero alla prossima stagione: “sappiamo che è difficile al momento – conclude Steiner – ma finché continuiamo a fornire ciò che abbiamo è positivo, quando avremo una macchina migliore saremo pronti a prenderla”. Il punto è proprio di vedere se quel quando si materializzerà già nell’ultimo scorcio del 2023 o sarà già roba a cui pensare dopo che si sarà stappato lo spumante per accogliere l’anno nuovo.

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