Lo avevano detto in coro i giorni scorsi: “quest’anno cerchiamo riscatto”. Forse intendevano dire: dal secondo Gran premio del mondiale. Fatto sta che Valtteri Bottas e Guanyu Zhou, con le loro Sauber, nelle prove del Gran Premio del Bahrein sono rimasti a fare da spettatori non paganti all’ingresso non varcato alle Q2. Sedicesimo il finlandese, diciannovesimo il cinese. E quindi niente prosecuzione delle qualifiche e partenza dalle retrovie.

Lo scorso anno Bottas cominciò discretamente in Bahrein inanellando un ottavo posto che, vista la sua posizione di partenza, appare difficile da mandare in replica anche se non impossibile. Zhou, invece, si piazzò nel mucchio, ovvero sedicesimo. Insomma, la C44 soffre ancora di qualche forma di zoppia tecnologica e non ha loro consentito quindi di andare lontano.

I due piloti sono tuttavia fiduciosi sul fatto che il ben magro bottino di sedici punti in due del 2023 (dieci sulla parte della bilancia di Bottas, sei su quella di Zhou) possa essere migliorato. Fare catastrofismo alla prova di esordio è prematuro. Ma la debacle nella Q1 è pur sempre un’indicazione da non derubricare come semplice incidente di percorso. E dire che non erano partiti maluccio dando l’impressione di potersi garantire le chiavi per aprire la porta della Q2, Invece nulla.

Quale sia il tallone d’Achille che le due Sauber orfane da quest’anno dell’Alfa Romeo debbano risolvere lo ha vergato anche Motorsport: “per il 2024 la speranza è di risolvere le carenze legate alle curve veloci”. Che fu , appunto, il male di cui soffrì e non poco la C43 nel 2023. Adesso parola alla gara, dove i due potranno magari risalire la china.

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