F1 – Nel mondo moderno, purtroppo, il denaro è il re indiscusso della scena e la fa da padrone, anche la Formula 1 non esula certo questa regola. Negli ultimi anni sono state parecchie le idee avanzate, e alcune attuate, per tentare di aumentare la suspence e l’adrenalina di tutti quelli che seguono per passione questo motorsport, se per alcuni può essere visto come un atto di gentilezza nei confronti di chi segue la F1, in realtà è una strategia di marketing vincente per aumentare la visibilità dell’evento e tentare di catturare più persone possibili generando quindi più introiti (l’aumento dell’imprevedibilità delle gare è solo una delle tante strategie che vertono in questo senso).

Questo però non deve certamente andare a inficiare su quella che è la sicurezza dei piloti che guidano le monoposto di F1 , e in questa direzione la FIA ha davvero fatto passi da gigante nel corso degli ultimi anni, seppur non mancando qualche scivolone qua e la (vedi l’episodio del Giappone 2022 sotto il diluvio a Suzuka o il caso del trattore di Monza 2022). In seguito al quasi incidente occorso durante il Gran Premio di Australia durante la prima ripartenza dopo la 1° bandiera rossa esposta per l’incidente di Alex Albon. Dopo la sosta in più lane durante la bandiera rossa infatti il regolamento impone che tutte le vetture fuoriescano dai box ed effettuino un giro di formazione dietro Safety Car a velocità chiaramente ridotta, quando la Safety Car spegne poi le luci lascia di fatto la decisione su come gestire il ritmo prima di schierarsi in griglia al primo della testa, in questo caso Hamilton, che domenica ha come di suo consueto deciso di procedere in maniera particolarmente lenta (è una sua caratteristica), questo ha provocato però uno spiacevole effetto a catena per cui i piloti che sopraggiungevano dal fondo a velocità piuttosto sostenuta si sono trovati costretti ad inchiodare per evitare incidenti spiacevoli ancora prima del via.

Il quasi incidente è stato perciò rivisto dai commissari che hanno rilasciato una nota a riguardo:

“Quando Russell e le auto dietro hanno raggiunto le auto davanti, hanno incontrato un significativo delta di velocità [negativo ndr] tra i due gruppi che ha portato a una situazione in cui un certo numero di auto ha dovuto intraprendere un’azione evasiva [di frenata o cambio brusco di traiettoria ndr]. Non era affatto una situazione ideale dal punto di vista della sicurezza. Anche se la partenza di Russell è stata lenta, visto che ha dovuto mantenere la velocità della pit lane fino all’uscita dai box e che ha subito accelerato per recuperare il gap , non abbiamo ritenuto necessario o opportuno penalizzare Russell per una partenza lenta dalla pit lane, quindi non abbiamo preso ulteriori provvedimenti”.

Ma i commissari si sono anche sbilanciati portando all’attenzione degli interessati, FIA prima fra tutti, che forse in situazioni come queste lasciare decidere arbitrariamente il ritmo da sostenere al primo della fila non è una delle migliori scelte possibili, specialmente se il capogruppo decide di procedere particolarmente a rilento:

Riteniamo che parte del problema sia il regolamento che consente alla vettura di testa di stabilire il ritmo anche quando la ripartenza prevede una partenza da fermo dopo l’uscita dalla pit lane (al contrario di una partenza lanciata). Questo dovrebbe forse essere esaminato in futuro per vedere se è appropriato per un riavvio di questa natura”.

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