Carlos Sainz è stato retrocesso fino alla 12esima posizione al termine del Gran Premio di Australia a seguito di una penalità di 5 secondi inflittagli dai commissari di gara per un incidente occorso alla ripartenza del 57esimo giro. Sainz è entrato in contatto con Fernando Alonso in curva 1 e lo spagnolo della Aston Martin è finito in testacoda e influenzando pesantemente negativamente la sua gara.

Sainz non ha nascosto di essere rimasto sconvolto al momento della presa coscienza della decisione dei commissari definendola addirittura una delle più grandi disgrazie mai viste nello sport della Formula 1 negli ultimi anni (riferendosi chiaramente alle sole penalità ndr).

Damon Hill però ha analizzato il contatto e ritiene che la colpa sia da attribuire in maggior parte a Sainz e che quindi la penalità sia stata coerente con quanto visto:

Mi dispiace, ma penso che sia stato un errore di Carlos. È andato troppo in profondità e ha usato troppa pista, e Fernando non poteva fare molto di più per togliersi di mezzo. [Di solito ndr] Non vai troppo in profondità e non ti metti in una posizione compromessa”

Tuttavia in molti si sono chiesti come mai la penalità sia stata data comunque a Sainz nonostante la ripartenza ultima e finale sia stata effettuata conteggiando l’ordine che si aveva al momento del giro 56esimo, vanificando di fatto tutto quando successo nel giro 57, compreso l”incidente tra Sainz e Alonso, a tal proposito l’ex campione del mondo ha tentato di fare chiarezza:

“Questo è un buon punto da sottolineare: se quell’episodio non è mai avvenuto, allora perché puoi ottenere una penalità per qualcosa che non è mai avvenuto? Ma penso che [se gli Stewart dovessero giustificarsi in merito ndr] diranno che ogni volta che una macchina è in pista, loro hanno il diritto di imporre una penalità. Se si tratta di una sessione di prove libere, non conta per nient’altro, [ma] possono comunque applicarti una penalità”.

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