F1 Williams – Volerti giocare la qualificazione e vedere la tua scuderia che presta la tua vettura al compagno di squadra perchè questi ha la propria inservibile non deve essere una sensazione bellissima. Logan Sargeant, driver della Williams, lo ha provato in Australia. E, per lui che già è impegnato a volersi conquistare la fiducia dopo uno scorso mondiale sottotono, non del tutto per colpa sua, non partire per aver dovuto dare la sua vettura all’anglo-thailandese un po’ pasticcione in qualifica deve suonare come un tuffo al cuore.

Il team manager della scuderia del compianto Frank James Vowles prova a ricomporre il puzzle con la colla di un ragionamento: ci dispiace, ma diversamente non si poteva fare. “Siamo delusi – dichiara sulle colonne della Gazzetta dello Sport- dal fatto che i danni al telaio ci abbiano costretto a ritirare la macchina dal weekend, è inaccettabile in Formula Uno non avere una scocca di riserva, ma è un rifletto di quanto fossimo indietro in inverno e spiega perché abbiamo bisogno di apportare cambiamenti per il futuro, di conseguenza abbiamo dovuto prendere delle decisioni molto difficili, anche se Logan non avrebbe dovuto subire le conseguenze di un errore che non ha commesso, ogni gara conta molto visto che la battaglia a centro gruppo è combattuta”. E, alla fine, sfodera una promessa: “la cosa non si ripeterà”.

Intanto Sargeant si troverà suo malgrado a gustarsi, si fa per dire, il Gran Premio, dai monitor e non all’interno dell’abitacolo. Albon prova a vestire i panni del consolatore del compagno di squadra. A cui dovrà, quantomeno, un “dedicated to Logan” nel caso in cui dovesse andare a punti, giusto per far capire a chi dovrà di poter correre e giocarsela. “Nessuno vuole correre in questo modo – spiega Albon – io non voglio correre in questo modo, una cosa è commettere un errore in FP1 e poi cercare di rimediare in qualifica, ma mi assumo la responsabilità di trovarmi in questa situazione e il significato non mi sfugge, la ricompensa finale che posso dare alla squadra e a Logan è di andare a lottare per i punti”.

E lo dice con il tono di chi vuole con tutto se stesso onorare la promessa. Ma, nel circus, che un pilota non debba partire per un errore a lui non imputabile è cosa da rinchiudere nel regno delle assurdità. E, possibilmente, da non lasciare più uscire per concedere repliche.

Scrivi

Formula 1 - Notizie F1, News Auto