La Scuderia Ferrari si è vista sormontare una vera e propria montagna russa, con numerosi alti e bassi e altrettante polemiche scaturite dalle non costanti prestazioni in pista. Ma rispetto al 2020, nel 2021 abbiamo assistito a grandi miglioramenti, con il 2022 candidato ampiamente tra i migliori anni dove il team ha potuto lottare per il titolo.

Visto tale progressione, è stato naturale pensare che nel 2023 avremmo assistito a quel passo in più che effettivamente l’anno scorso è mancato, ma ciò non è avvenuto, con un ennesimo calo drastico ancor più preoccupante per il futuro. Certo, la Red Bull è intramontabile, inarrivabile e ormai fortissima, ma anche all’interno del team le cose non vanno certamente meglio.

Anche il nuovo Team Principal Fred Vasseur ha dovuto affrontare notevoli sconvolgimenti a livello dirigenziale. Il direttore delle corse Laurent Mekies ha lasciato il team per diventare il prossimo Team Principal dell’AlphaTauri, mentre il Senior Design Engineer David Sanchez si è diretto alla McLaren.

Oltre ai cambi di personale, che assicurerebbero dei cambiamenti tecnici non indifferenti, l’efficienza operativa della Scuderia è stata nuovamente messa in discussione con lente soste ai box che in più di un’occasione sono costate punti alla squadra, per non parlare del passo gara decisamente lento. Charles Leclerc si è dimostrato, come sempre, il più veloce sul giro secco, così come attestano le due doppie pole in Azerbaijan. Ma in gara, poi, tutto cambia.

RINNOVI? NO GRAZIE

Per non parlare della questione legata ai rinnovi, considerati non una “priorità“.

Charles Leclerc è ora alla sua quinta stagione con la Ferrari e sembra sempre più disincantato dall’apparente incapacità della Scuderia di fornirgli una macchina in grado di lottare per il titolo.

Sono emersi collegamenti – forse spuri – per un posto alla Mercedes se Lewis Hamilton decidesse di abbandonare la F1 e se la forma incoerente della Ferrari dovesse continuare. Altri rumors, dalla Francia precisamente, dicono che invece abbia già firmato un nuovo contratto che durerebbe altri cinque anni.

Diverso discorso per Carlos Sainz che, sebbene in classifica sia vicino al compagno, in termini di ritmo non appare mai in grado di raggiungerlo. Lo spagnolo ha dimostrato di essere una forte personalità, a volte dettando opzioni strategiche al muretto dei box a metà gara, anche se questo può anche indicare una mancanza di fiducia negli ingegneri della Ferrari per gestire un Gran Premio in modo efficace.

Come Leclerc, anche su Sainz sono state tante le voci, e si parla addirittura di un suo addio dalla rossa. Insistenti le indiscrezioni di un suo avvicinamento al nuovo team Audi, che lo vedrebbe riunito al CEO Andreas Seidl, con cui Sainz ha lavorato a stretto contatto alla McLaren alcuni anni fa.

Ma tutto può ancora cambiare, come hanno dimostrato gli sviluppi alla McLaren. Tutto ciò che serve per fare un salto da gigante è un pacchetto di aggiornamento ben funzionante e poi, magari, tutto potrebbe sbloccarsi. MA, per il momento, la Ferrari è sicuramente il FLOP più pesante di questo metà 2023.

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