F1 – Il difficile debutto della Mercedes a Barcellona ha fatto squillare qualche campanello d’allarme nel box delle Frecce d’Argento. Le preoccupanti dichiarazioni di Hamilton, però, sono ben bilanciate dalle parole del più aziendalista George Russell.

La prima giornata di Formula 1 in pista in quel di Barcellona ha espresso un chiaro verdetto: Red Bull davanti, tutti gli altri dietro. Ancora una volta, nostro malgrado, abbiamo avuto modo di individuare già nelle FP2 il vincitore dell’imminente Gran Premio. Quel Max Verstappen capace di sbaragliare la concorrenza fin dal venerdì, prima sul giro secco e poi su un passo gara apparso, francamente, indescrivibile. La distanza che separa la RB19 dell’olandese dalle altre monoposto è qualcosa di enorme, non solo per il ritmo a gomme fresche, ma soprattutto per la capacità di migliorare le prestazioni degli pneumatici di giro in giro: là dove le altre 18 monoposto della griglia iniziano a degradare inesorabilmente, le Red Bull sembrano invece implementare il loro passo, spezzando sul nascere ogni ambizione di vittoria degli avversari.

La Mercedes F1 ‘B’, com’è stata soprannominata da alcuni, è solamente una delle vetture che, confrontate con la RB19, pagano un conto salato. Ma, a differenza del pessimismo mostrato dal suo compagno di squadra, George Russell non si è detto allarmato dalle performance della sua monoposto.

“Prima di tutto, è stato divertente guidare la nuova versione del circuito di Barcellona” ha dichiarato il pilota inglese. “Penso che l’ultima curva sia passata probabilmente dall’essere una delle peggiori curve presenti in Formula 1 ad essere una delle migliori. Quindi è molto divertente. Era solo venerdì, penso che abbiamo appreso molto e stasera esamineremo i nostri dati. Sappiamo di non essere degli specialisti del venerdì, spesso facciamo un piccolo step in avanti al sabato o alla domenica. Questo è il giusto approccio, ma siamo dove siamo”.

“Molti stanno portando aggiornamenti sulle monoposto, non ci aspettavamo di sconvolgere tutto improvvisamente. Dobbiamo imparare quello che possiamo dalle informazioni che abbiamo e cercare di progredire”.

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