Chi ha brillato in positivo (e in negativo) nel GP di Singapore.

Sebastian Vettel: voto 10

392 giorni ad attendere di tornare sul gradino più alto del podio, in mezzo tante sofferenze, ansie ed errori. Torna a vincere su un circuito che ama e che ora lo vede come il più vittorioso con 5 centri. In qualifica avrebbe potuto fare meglio come lui stesso ha ammesso, ma è stato veloce e costante fin dalle prime libere; in gara sfrutta alla perfezione l’occasione che gli concede il team di essere il primo tra il gruppo di testa a mettere gomme fresche, stampa un giro d’autore e si prende la leadership a discapito del compagno di scuderia e di tutti quelli che lo avevano già dato per finito. Vittoria importantissima (quinta affermazione nel GP di Singapore) non tanto per la classifica quanto per il recupero morale di un uomo che quasi aveva smesso di sorridere. A fine gara di sorrisi ne ha per tutti. Felice (finalmente).

Charles Leclerc: voto 10

A guidare il gruppo della Formula 1 ormai ci ha preso gusto e da 3 gare a questa parte sembra che non ce ne sia per nessuno. Ha problemi al venerdi che non lo fanno girare bene, poi al sabato mette tutti in riga nelle libere 3 e fa qualcosa di fantascientifico nelle qualifiche, dove piazza una pole ancora una volta davanti a 9 titoli mondiali. In gara non vince ma non per colpa sua e nemmeno del team, semmai da attribuire alla ritornata fame di vittoria del suo compagno di scuderia, cosa che dovrebbe fargli un po’ di piacere. Si arrabbia come un matto quando esce dietro Vettel, capisce a fine gara cosa è accaduto realmente, ma in fin dei conti è deluso perché questo qui è uno che ha il DNA di gente come Ayrton Senna. Sarebbe stata la 3° vittoria di fila dopo aver vinto la prima, roba da libri di storia e parate in piazza. Caldo anzi caldissimo.

Max Verstappen: voto 9

Ha il merito di incollarsi a Vettel finché può e di incollarsi a Leclerc fino alla fine. La Red Bull non aveva il passo Ferrari e si vedeva, ma lui ha messo molto del suo talento per raggiungere un podio meritato. A fine gara è deluso perché avrebbe voluto fare di più, ma emblematico è il team radio in cui chiede più potenza e gli rispondono che già è al massimo. Concreto.

Antonio Giovinazzi: voto 8

Guida il GP di Singapore per 4 giri come non succedeva da 10 anni per un italiano, subisce una strategia di squadra a due volti che inizialmente prevedeva di arrivare direttamente a Sochi senza passare dai box, poi ricorda quello che doveva fare e lo piazza al 10° posto. Inoltre si inventa un modo tutto nuovo per prendere una penalità, transitando a due passi da una gru di svariate tonnellate. Fantasioso.

Robert Kubica: voto 7

Annuncia che lascerà definitivamente la F1 a fine stagione e i rivali gli fanno la festa nel vero senso della parola. Ingaggia più battaglie qui di quante abbia fatto finora e in questo l’aiuta il circuito che ben si adatta alle caratteristiche della sua Williams, ovvero fa andare più piano gli altri cosi che possano essere più vicini. Ci dispiace che non abbia avuto una macchina all’altezza della sua guida, perché crediamo che ancora qualcosa l’avrebbe potuta dire. Gli confermano il punto fatto in Germania per la squalifica delle Alfa cosi almeno qualcosa l’ha avuta da questo suo ultimo Mondiale. Apprezzabile.

Kubica

Pierre Gasly: voto 7

Da quando ha ripreso la Toro Rosso sembra esser tornato quello che conoscevamo. Buona guida, attento in pista; forse in Red Bull ha subito molto la pressione esterna ed interna e l’ha trasformata negativamente, ma non si chiamano tutti Leclerc. Rinvigorito.

Lewis Hamilton: voto 6

Lo dice senza mezzi termini in radio, lo si capisce dal suo sguardo a fine gara. Il 4° posto nel GP di Singapore è quasi un fallimento per lui che qui ha vinto 4 volte. Si fa sorprendere in qualifica da Leclerc, si fa sorprendere un po’ da tutto il resto in gara, dove non ha mai impensierito il monegasco quando era in seconda posizione ne Verstappen quando ha cambiato gomme. Prende la medaglia di legno grazie al compagno, che ancora una volta si abbassa agli ordini di Mr. Toto e sbatte ad un tifoso a cui autografa il cellulare per farsi perdonare. Non pervenuto.

Hamilton

Valtteri Bottas: voto 6

Fa il suo compito nel GP di Singapore, sta con il gruppo di testa, dimostra di essere veloce quando prova a prendersi il punto bonus, ma ancora una volta deve subire le angherie stile Rubens Barrichello e Eddie Irvine degli anni 2000. Forse dovrebbe chiedersi se tutti i soldi che gli da la Mercedes per fare il lavoro che fa non li spenda in analisi. Remissivo.

Romain Grosjean e Daniil Kvjat: voto 3

Se avete bisogno di guardare come buttare fuori chi vi precede in una gara, guardate loro due. Manovre di una inventiva unica con aggiunto tentativo di discolparsi nel team radio successivo. Incomprensibili.

Strategia Ferrari: voto incalcolabile

Ci vuole coraggio a rischiare al punto da far accadere quello che è accaduto, ma per la terza volta di fila hanno ragione e stavolta non c’è nessuno a girarsi o a dover sbarrare la strada ad un avversario, solo entrambi i piloti che arrivano davanti a tutti. Poco importa chi dei due arriva primo, in fondo se ci pensate bene, la prima guida è sempre Sebastian. Grandiosi!

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