F1 – I dirigenti della Ferrari non sono ancora riusciti a sbrogliare la matassa del post-Binotto, lasciando per il momento la scuderia di Maranello nella più totale incertezza.

L’uscita di scena di Mattia Binotto dalla Ferrari F1 , professionalmente nato e cresciuto a Maranello, ha creato una voragine non da poco nell’organigramma Ferrari: infatti, insieme al tecnico svizzero starebbero facendo le valigie anche un bel numero di ingegneri fedeli a Binotto, lasciando la Ferrari sguarnita in molte aree strategiche.

Per la figura del team principal, al momento quella più importante da coprire, il candidato più plausibile rimane Frederic Vasseur, attuale TP dell’Alfa Romeo Sauber. Il dirigente francese può vantare un invidiabile palmares da direttore di scuderie in formule minori e soprattutto un privilegiato rapporto con Charles Leclerc. Come noto ormai a tutti, infatti, Vasseur è stato e rimane uno dei personaggi più importanti per la crescita di Leclerc, prima in Formula 3 e poi in Formula 1 con Sauber. A sommarsi all’aspetto sportivo ci sono anche le conoscenze politiche del francese, grande amico di John Elkann e di Carlos Tavares, amministratore delegato di Stellantis.

Oltre alla figura del team principal, ad essere vacante è al momento anche quella del direttore tecnico. Figura che nel 2019 era stata inglobata dallo stesso Binotto, ma che ora dovrebbe tornare ad essere rivestita da un ingegnere specifico (diverso dal TP).

Simone Resta, ex Ferrari parcheggiato prima all’Alfa Romeo Sauber (con Leclerc e Vasseur) e poi all’Haas (per volere di Binotto), potrebbe far ritorno a Maranello proprio in qualità di direttore tecnico.

Per completare il quadro, restano sulla graticola i vari nomi della squadra di Binotto più volte indicati come i responsabili dei disastri di quest’anno. Inaki Rueda e Ravin Jain potrebbero essere i primi a saltare, ma tutto passerà prima dalla scelta del nuovo TP da parte dell’a.d. Benedetto Vigna.

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