F1, Frank Williams: il ricordo dell’amico Riccardo Patrese

“Con lui mi era letteralmente vietato parlare inglese”. Il ricordo di Frank Williams da aprte del pilota Italiano Riccardo Patrese.

Riccardo Patrese ricorda Frank Williams e la sua ostinazione a parlare l’Italiano con lui. Sir Frank sapeva parlare bene italiano (così come il francese e lo spagnolo), è proprio che col suo pilota pretendeva di farlo. “Sempre, anche quando si discuteva di soldi. A fine 1991, per l’anno successivo, a forza di parlare, parlare, parlare in italiano è finita che mi ha offerto più di quel che pensavo di chiedergli. Il nostro rapporto era ottimo. Frank era un amico, da sempre. Siamo stati bene insieme, tra noi c’è sempre stato molto feeling”.

“Per il 1978 – ricorda Patrese – Frank aveva trovato un bello sponsor, la Fly Saudia. Ha contattato sia me che Alan Jones, mio compagno alla Shadow. Non che avessimo fiducia, in quella Williams, nessuno dei due. Solo che anche nella nostra squadra, in procinto di diventare Arrows, inizialmente c’era l’idea di correre con una sola auto, e confermarono me che ero il giovane. In quel momento era la decisione giusta. Basta dire che per tutto il 1978 sia noi della Arrows che la Williams abbiamo dovuto fare le pre-qualifiche. E Frank in pista faceva mostrare a Jones il cartello con il mio tempo”.

“PRETENDEVA MOLTO MA DAVA SODDISFAZIONI”

“Con Frank era tutto molto rigoroso e al tempo stesso trasparente. Parlava sempre chiaro. Era molto esigente, con lui e con Head c’era poco da scherzare, ma al tempo stesso era affabile, amichevole. Pretendeva molto, però sapeva anche darti le soddisfazioni che meritavi”.

SENZA RANCORE

Nel 1992 la Williams ha puntato su Nigel Mansell. “Ma non fu favoritismo, fu una precisa scelta strategica. Ed era tutto chiaro, in griglia a Magny-Cours, Head me lo disse: “Guarda che è stato deciso: deve vincere Nigel, Ci siamo lasciati bene. E siamo rimasti in contatto. Ho sempre ammirato come Frank sia restato nel box per tanti anni nella sua condizione, in carrozzina: dava motivazione a tutti. E credo che sia stata la sua enorme passione a dare a lui la forza di andare avanti…”

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