Raggiunto da The Race, il CEO della F1 ha affermato che l’effetto dell’approdo nel circus di Guanyu Zhou si sta già facendo sentire.

Nonostante le tante critiche rivolte alla Alfa Romeo Racing per la sostituzione di Antonio Giovinazzi con Guanyu Zhou, per la F1 l’ingaggio del pilota della Alpine Academy potrebbe rappresentare un colpo eccezionale. Zhou sarà infatti il primo pilota della storia a rappresentare nel circus la Cina, il paese più popoloso del mondo e la seconda potenza economica globale, nonché inevitabilmente un mercato molto promettente. Nonostante dal lontano 2004 si tenga il GP di Cina a Shanghai, la categoria regina non è mai riuscita a catturare un pubblico ampio nella Repubblica Popolare come invece hanno fatto altre leghe sportive occidentali, NBA in primis. L’approdo di un pilota giovane come Zhou potrebbe tuttavia far scattare la scintilla definitiva, tanto che prima ancora dell’inizio della stagione 2022 pare che qualcosa si stia muovendo: Stefano Domenicali ha infatti rivelato che una città si è offerta di ospitare un secondo Gran Premio in Cina.

“E’ assolutamente possibile che si possa tenere un secondo Gran Premio in Cina.” – ha detto il CEO della F1 a The Race “Posso confermare che una città ha già manifestato il suo interesse ad ospitare una gara. E’ vitale che torniamo in Cina, perché rappresenta un territorio molto importante per la categoria. Il prossimo anno non ci andremo, ovviamente non perché lo abbiamo deciso noi, ma a causa della pandemia. Il motivo per cui quest’anno abbiamo prolungato il contratto con lo Shanghai International Circuit fino al 2025 è dimostrare che noi vogliamo esserci. E sono sicuro che l’effetto-Zhou, primo pilota cinese della storia ad approdare in F1, avrà un impatto gigantesco sulla notorietà della categoria. Siamo molto interessati a correre in quel territorio, perché è in grande sviluppo e tutti i grandi costruttori vogliono rimanere presenti”.

Domenicali ha poi sottolineato la centralità della figura del pilota nell’attrarre nuovi appassionati all’interno della F1: “L’ho sempre detto sin da quando ho assunto questa posizione: i piloti sono fondamentali. Loro sono al centro del nostro progetto, perché sono fonte d’ispirazione, attraggono fan e tutti vogliono vederli lottare l’uno contro l’altro. Perciò è essenziale dire che oggi viviamo un momento incredibile, perché sono presenti moltissimi bravi piloti in griglia. Loro non sono il problema, perché sono tutti molto competitivi, talentuosi e connessi con il resto del mondo, perciò rappresentano un grande valore. Sempre riguardo a questo, penso che per noi e per la FIA sia un tema di grande interesse favorire lo sviluppo di piloti giovani e talentuosi, quindi prevediamo un grande futuro per la F3 e la F2, che sono parte della nostra piramide. Questo fattore è importantissimo e ci permetterà di crescere”.

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