Durante la riunione tenutasi ieri in Austria, la F1 ha finalmente dato risposta ad una delle questioni che da inizio anno teneva banco nel circus. Il budget massimo annuale di 140 milioni di dollari è stato aumentato leggermente, per venire incontro alle spese maggiori dei team dovute all’inflazione.
Il cambiamento è stato annunciato durante la prima sessione di prove libere e sarebbe stato approvato da nove scuderie su dieci, quindi quasi all’unanime.

“Il rapido aumento dei tassi di inflazione alla fine del 2021 ha colpito i team di Formula 1, ed è opinione della FIA e della F1 che ciò crei un rischio di non conformità con i regolamenti finanziari se non dovessero essere intraprese azioni in merito”.

Così si è espresso l’organo di governo.


La proposta di quest’ultimo prevedeva l’indicizzazione ad un tasso limitato del 3,1%, cifra che tiene conto di un’originale soglia dell’inflazione del 3% già presente nel regolamento.
Modifiche che, dunque, andranno a “preservare a lungo termine l’integrità dei regolamenti finanziari”.
Altre novità derivanti dalla riunione di ieri riguardano i test prestagionali del 2023, che si terranno al di fuori dell’Europa quattro giorni prima della prima gara annuale.
L’ultima, ma non per importanza, direttiva tecnica discussa è quella riguardante il porpoising e i fondi mobili, naturalmente mascherati come problemi di sicurezza. La nuova direttiva che avrebbe dovuto entrare in vigore a partire dal Gran Premio di Francia è stata ora rimandata fino al Gran Premio del Belgio, al fine di consentire ai team di installare le necessarie componenti per mettersi in linea con il nuovo regolamento.

“Sono state discusse anche diverse azioni proposte per affrontare questo problema nei regolamenti tecnici del 2023, con chiare indicazioni da portare al comitato tecnico consultivo”.
La commissione ha inoltre confermato che i regolamenti del 2026 sulle nuove power unit sono quasi ultimati.

Scrivi

Formula 1 - Notizie F1, News Auto