Lando Norris è il più veloce nella seconda sessione di libere a Zandvoort che segna il ritorno della Formula 1 dopo la pausa estive. Secondo Verstappen, che aveva chiuso al comando le FP1. Venerdì complicato invece per la Ferrari, con entrambi i piloti fuori dalla top 10: Leclerc undicesimo e Sainz sedicesimo (lo spagnolo due volte nella ghiaia).

Nella mattina sulla SF-23 abbiamo visto per la prima volta Robert Shwartzman. Il pilota di riserva della Ferrari è sceso in pista nelle FP1 del GP d’Olanda, sostituendo Carlos Sainz: Sapevo che sarebbe stata una sessione incentrata sui cambiamenti aerodinamici e non sulla performance – ha spiegato – Non potevo aspettarmi una macchina in versione da qualifica. I cambiamenti erano tanti per capire differenze e dati, soprattutto nel finale il posteriore era nervoso. Zandvoort è una pista molto difficile, non era facile fare giri consistenti. Sono contento che siamo riusciti a completare il programma e prendere dati, spero che questo aiuti la squadra. La prossima volta punteremo sulla performance”. 

Ci ha tenuto a rassicurare i tifosi, invece, Frédéric Vasseur, il team principal della Ferrari, che ha parlato a Sky Sport in vista della prossima gara sul tracciato di Zandvoort. La Rossa non è apparsa al suo meglio in queste prove libere, il fatto sarebbe da imputare ad una maggiore attenzione ai test effettuati oggi rispetto che alla prestazione in sè: “Siamo fiduciosi, possiamo sicuramente migliorare”.

FIDUCIA PER IL 2024

Nel frattempo che si cerca di metabolizzare la difficile giornata olandese, il direttore tecnico della Ferrari, Enrico Cardile, ha parlato del progetto della vettura 2024: “L’abbiamo disegnata diversamente, con un nuovo telaio e un retrotreno diverso. Il tutto per permettere agli aerodinamici di estrarre la prestazione che ci manca quest’anno. Sentiamo la responsabilità di mettere in pista una macchina vincente”.

“È stato chiaro da subito nei test quali fossero le lacune e cosa mancava per avere una macchina competitiva. La corrispondenza con il simulatore di giuda e la galleria del vento è stata buona fin da subito, e con le analisi dopo i test siamo giunti a una conclusione”, ha sottolineato ancora Cardile, spiegando che ora la squadra si trova davanti a una nuova sfida: Il problema non è più capire cosa manca, ma portare in pista il prima possibile una vettura che recuperi le lacune che ha la SF-23. Durante lo sviluppo di questa macchina ci siamo resi conto che con le scelte architetturali fatte in continuità con la vettura dell’anno precedente abbiamo dei limiti, siamo limitati negli obiettivi che ci siamo posti per migliorare la vettura”.

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