Gli atleti che competono ai massimi livelli, di qualsiasi sport si tratti, sono sottoposti a regimi fisici estenuanti, diete che paiono assurde ai più e altre situazioni particolari che magari molti non si sognano nemmeno, tra cui ad esempio quella di evitare di prendere parte a sport pericolosi.

È il caso (anche) di Max Verstappen, già 3 volte campione del mondo, pluridecorato nonostante la sua giovanissima età; proprio al pari di altri atleti d’élite (specialmente calciatori, ma non solo) l’olandese non è autorizzato, per stesso contratto firmato con la controparte Red Bull, a intraprendere alcuni tipi di attività considerati ad alto rischio di infortuni. Lo ha confermato lo stesso Max.

“Anch’io. Nessuno sport pericoloso”, ha detto a Formule1.nl “Non scio da cinque anni per il rischio di rompere o distorcere qualcosa con tutte le conseguenze che ciò comporta. E ovviamente anche con la consapevolezza che ci saranno ancora anni a venire in cui avrò una grande possibilità di diventare nuovamente campione e vincere gare. Se ci pensi, corri automaticamente meno rischi. Anche il ciclismo è pericoloso. Quando vado in bicicletta, almeno mi metto il casco”.

Spesso, le cose che paiono scontate ai più sono in realtà precluse ad altri per vari motivi.

Anche il suo desiderio di correre alla Red Bull Formula Nurburgring l’anno scorso, ad esempio, è stato respinto dai suoi datori di lavoro.
“Volevo farlo, ma Helmut non me lo ha permesso” ha detto Max.

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