Michael Andretti duro nel commentare le posizioni contrarie della quasi totalità delle squadre di Formula 1 all’ingresso di un undicesimo team in griglia: “E’ tutta una questione di soldi“.

Liberty Media, sul progetto Andretti Global ha rivelato: “non è una priorità di F1 ampliare la griglia”.

I team non vogliono concedere un ingresso pagato solo 200 milioni di dollari, in un business miliardario e con la spartizione dei premi attualmente tra 10 squadre.

“E’ tutta una questione di soldi. Pensano, per prima cosa, che subiranno una diluizione di un decimo della loro quota di premio; sono diventati anche molto avidi, immaginando che faremo incetta di tutti gli sponsor americani. È tutta una vicenda di ingordigia e di pensare per se stessi, non a ciò che è meglio per la crescita generale della categoria“, commenta Andretti, dopo l’annuncio della collaborazione con Cadillac.

UNA COLLABORAZIONE SERIA

“GM e Cadillac contribuiranno parecchio per aiutarci a portare una monoposto in pista. In questo momento siamo in una fase di forte crescita, c’è molta strada ancora da fare e desideriamo seguire ogni procedura prevista. Siamo in una buona posizione. Cadillac sarà parecchio coinvolta nella produzione della macchina. Se entreremo nel 2025 non avremo ancora il nuovo motore ma, nel 2026, ci sono varie cose che possiamo fare con un altro motorista. Non sarà un motore ribrandizzato, ci sarà della proprietà intellettuale di Cadillac in quel motore”.

BROWN E ALPINE GLI AMICI DI ANDRETTI

Il programma Formula 1 di Andretti Global ha visto, finora, il supporto solo di Alpine e di McLaren, dalla presentazione nel 2022.

Zak Brown vuole fare tutto il possibile per aiutarci ad arrivare in Formula 1, come anche Alpine. Sono due ottimi alleati, Zak è stato parecchio di supporto, un alleato e un grande amico. Mi dà consigli ed è lì per aiutare. Ci aiutiamo a vicenda, a lungo l’ho aiutato quando è arrivato in Indycar: è un’amicizia che funziona. Non mi sorprende la Formula 1, i proprietari dei team, pensino a se stessi, ma non è ciò che è meglio per la categoria. Il presidente Mohammed pensa al futuro dello sport, questa è la differenza con la posizione dei proprietari delle squadre”, ha concluso Andretti.

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