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F1 | Mercedes evolve per sconfiggere il porpoising


Aggiornamento del sistema CFD e nuovi strumenti. Andrew Shovlin, capo degli ingegneri di pista della Mercedes F1, spiega come il team abbia investito nel tentativo di evitare il saltellamento che ha condizionato l’anno scorso.

La W13 datata 2022 passerà alla storia come la monoposto meno competitiva della Stella da quando il team ha iniziato a lottare in modo continuativo per la conquista del titolo (nel 2014). In una stagione caratterizzata da un’importante rivoluzione tecnica nella quale era molto importante capire la propria vettura, i problemi legati alla gestione del porpoising hanno assorbito parte delle energie in casa Mercedes, che, di conseguenza, ha capito tardi la propria monoposto. 

La gravità del porpoising fuoriuscita durante i test pre-stagionali 2022, ha aperto gli occhi alla squadra tedesca. In Mercedes si sono resi conto che per avere una miglior visione sulle cause che provocavano questo fenomeno era necessario aggiornare i propri strumenti di progettazione. Questo avrebbe fornito loro una visione più chiara sulle cause del fenomeno oscillatorio e sugli aggiornamenti necessari per risolvere i problemi aerodinamici correlati.

Date le difficoltà nel ricreare il problema del porpoisingin galleria del vento, gli sforzi di casa Mercedes si sono concentrati nell’aggiornamento ed efficientamento dei sistemi CFD, mantenendo come scopo ultimo quello di riuscire a creare dei modelli che meglio descrivessero il problema del porpoising. Un processo rivelatosi “computazionalemnte molto costoso” secondo il direttore tecnico del team Mike Elliott.

Mercedes F1
Mercedes F1 foto by Alessandro Martellotta per newsf1.it

“Il problema non era la nostra galleria del vento, bensì un meccanismo non desumibile da nessuno dei nostro modelli di lavoro: il fenomeno del porpoising”, ha spiegato Shovlin.

“C’erano due cose da fare. In primo luogo bisognava ingegnerizzare il fenomeno fuori dall’auto. Il che, durante le gare di apertura della stagione 2022, è stato piuttosto doloroso perché abbiamo delle risorse limitate per il reparto aerodinamico che devono sottostare a un tetto di costi, ma che dovevano necessariamente essere utilizzate per capire il problema. Si è trattato di un lavoro relativamente basilare ma fondamentale”.

“Successivamente abbiamo capito: come sviluppare gli strumenti necessari per tornare al punto in cui eravamo? Dovevamo impegnarci a realizzare una serie di pezzi, portarli sulla vettura e avere la certezza che funzionassero”.

Se da una parte la necessità di aggiornare i propri strumenti ha rallentato lo sviluppo della monoposto nella prima parte della stagione, i benefici del lavoro svolto per la miglior comprensione del porpousing ha dato i suoi frutti nel lungo termine.

Gli interventi al CFD hanno fornito un quadro più chiaro della situazione e un quadro più chiaro ha fatto capire la direzione giusta da seguire per introdurre aggiornamenti che aiutassero a contrastare il porpoising.

“Il modo in cui lavoriamo, il modo in cui valutiamo gli sviluppi della vettura è ciò su cui abbiamo investito”, ha dichiarato Shovlin al termine della stagione 2022.

“Questo investimento in particolare ha fatto sì che la vettura con cui abbiamo corso in pista non sia stata veloce come lo sarebbe stata se fossimo andati avanti con lo sviluppo senza dover intervenire sul modo in cui lavoriamo. Si trattava di decifrare il codice di ciò che stava accadendo con queste auto dal punto di vista aerodinamico. Una volta capito questo, dal punto di vista dello sviluppo è come se le luci si riaccendessero e potessimo vedere dove stavamo andando”.

Gli sforzi della Mercedes hanno portato il team a produrre pacchetti di aggiornamenti sostanziosi durante il campionato, tra questi: un nuovo fondo e un’ala anteriore ridisegnata (introdotti rispettivamente al Gran Premio di Spagna e in quello degli Stati Uniti).

Se il fondo (nuovo) portato a Barcellona aveva aiutato a ridurre il porpoising, rivelando tuttavia un ulteriore problema di rigidità che ha poi dovuto essere affrontato in modo complementare, ancor più efficace è stato il pacchetto di Austin.

Grazie alle migliorie, infatti, la W13 è stata in grado di accorciare le distanze dagli avversari, tanto da ottenere una inaspettata vittoria grazie a George Russell nel Gran Premio del Brasile.

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