Ben due settimane dopo il Gran Premio degli Stati Uniti, è emersa la notizia che, durante il fine settimana brasiliano, la Haas è intenzionata a protestare il risultato di Austin. Il team ha infatti presentato una Richiesta di Revisione. Perché la Haas può fare ciò dopo così tanto tempo? Quali sono le fasi del processo? Quale è la probabilità di successo?

I due piloti Haas, Nico Hulkenberg e Kevin Magnussen, hanno concluso il GP di Austin rispettivamente in undicesima e quattordicesima posizione.

Durante quel fine settimana ci sono state però molte discussioni riguardo ai track limits, visto che, già il venerdì, il giro pole di Verstappen era stato cancellato, facendolo così partire dalla sesta posizione.

Il sabato, i track limits sono infatti stati leggermente modificati. In alcune curve sono state inspessite le linee, rendendole più facili da vedere dall’abitacolo. 

Nonostante gli otto tempi cancellati il venerdì, per i piloti non sembra essere cambiato molto. Durante la Sprint ci sono state 17 violazioni e durante la gara principale ben 35. Ma, secondo Haas, non sono abbastanza.

Le curve principalmente prese in considerazione sono le seguenti: 1, 6, 9, 11, 12, 13, 19 e 20. 

La Haas ha dunque avviato una Richiesta di Revisione.

La protesta non specifica i piloti coinvolti, ma si ritiene che riguardi principalmente Perez, Albon e Stroll.

La curva presa maggiormente in considerazione è Curva 6. Questa è stata monitorata dalla FIA, dopo un’indagine di due settimane fa. Ad Albon, non è stata però inflitta nessuna penalità. “I commissari ritengono che, sebbene ci sia un’indicazione che i limiti di pista potrebbero essere stati violati alla Curva 6, le prove disponibili non sono sufficienti per concludere in modo accurato e coerente che siano avvenute delle violazioni” recita il verdetto.

Richiesta di Revisione

Stando al Codice Sportivo Internazionale della FIA, un team ha il diritto ad una Richiesta di Revisione, ovvero può far riesaminare una situazione in particolare.

Perché Haas possa utilizzare con successo la sua Richiesta di Revisione, dovrà presentare nuove prove, secondo l’Articolo 14.1.1 del Codice Sportivo Internazionale della federazione mondiale del motorsport. “Se viene scoperto un elemento nuovo, significativo e rilevante in un campionato FIA che non era noto alle parti al momento della decisione iniziale, allora i commissari potrebbero essere in grado di riesaminare la loro decisione. In tal caso, i commissari devono incontrarsi (di persona o online) in una data da concordare insieme, devono convocare la parte o le parti interessate per spiegare e devono emettere una sentenza basata sui nuovi elementi”.

Quindi, il dubbio da porsi è se Haas è in grado di presentare nuove prove e significative. Nella decisione originale, i commissari menzionano di aver esaminato tutte le “immagini disponibili, ma non le immagini delle telecamere a circuito chiuso (CCTV)”. È quindi possibile che Haas stia cercando di convincere i commissari con quelle immagini.

Tuttavia, una nuova angolazione della telecamera, non è necessariamente una prova significativa. I commissari decidono se le prove siano rilevanti quando si presenta la domanda e, una volta presa la decisione finale, non è più appellabile.

Basse probabilità di successo

Negli ultimi anni, le Richieste di Revisione sono state presentate varie volte da diverse squadre: lo ha fatto Ferrari nel 2019 quando Sebastian Vettel ha ricevuto una penalità per essersi allontanato dalla pista in Canada durante una battaglia con Lewis Hamilton e per essere “rientrato in modo pericoloso”. Ha perso la vittoria a causa di una penalità di cinque secondi.

Nel 2021, la RedBull ha avviato una Richiesta di Revisione dopo il Gran Premio di Gran Bretagna, in seguito alla collisione tra Hamilton e Max Verstappen a Copse. Il pilota britannico ha ricevuto una penalità di 10 secondi ma ha comunque vinto la gara, e la RedBull voleva vedere una penalità più severa. Come “nuova” prova, avevano addirittura fatto replicare a Alex Albon le traiettorie di Verstappen a Silverstone. Questo per dimostrare che Hamilton avrebbe potuto fare la traiettoria in modo diverso.

Nello stesso anno, Mercedes ha fatto lo stesso in senso opposto. In Brasile, Verstappen e Hamilton hanno combattuto un’altra battaglia molto accesa, con il pilota olandese al limite del permesso con le sue azioni in pista. Non ha ricevuto una penalità durante la gara, ma il team principal Mercedes, Toto Wolff, e la sua squadra speravano di cambiarlo dopo la gara.

Lo scorso anno, anche Haas, sempre negli Stati Uniti, ha avviato una Richiesta di Revisione perché Alonso avrebbe guidato con una Alpine non sicura dopo una collisione con Lance Stroll. 

All’inizio di quest’anno, la Ferrari ha voluto cambiare i risultati del Gran Premio d’Australia dopo una Safety Car tardiva a seguito di una ripartenza dopo la bandiera rossa che ha inflitto una penalità di cinque secondi a Sainz, causandogli gravi danni.

Tutti questi casi sopra citati sono accumunati da un fattore comune: tutti sono stati respinti. In alcuni casi erano effettivamente emerse nuove prove, che non erano però state ritenute significative. Dunque è molto improbabile un successo per la Haas.

Questa protesta mette però in evidenza un grande problema che la FIA deve risolvere: i track limits. È infatti inaccettabile che, due settimane dopo una gara, ci siano ancora incertezze sul risultato a causa dei track limits.

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