Il tema che riguarda il nuovo format delle gare sprint è stato sempre messo in discussione. In aggiunta, poi, c’è il dibattito tra F1, team e FIA riguardo l’incremento del numero di eventi Sprint per un fattore puramente economico.

Nonostante alcuni miglioramenti rispetto all’anno scorso, secondo alcuni piloti si potrebbe ancora migliorare qualcosa. In particolare ne ha parlato Carlos Sainz, dando buone idee su come migliorare il format. Idee che lo stesso spagnolo ritiene non possano decollare, poiché i piloti sono l’ultima ruota del carro in meriti decisionali.

“Penso che se andremo a correre più gare sprint, queste hanno il potenziale perché ci sia uno spettacolo migliore, con una gara separata dal resto del week end. La qualifica del venerdì deve continuare a essere quella valida per lo schieramento della domenica. La gara del sabato dovrebbe essere separata, non contare per la domenica, che conti sì per il campionato e si corra con la griglia invertita dei 20 piloti. Punti ai primi 10 ma meno dei 25 assegnati al vincitore. Deve pesare meno”, spiega Carlos in un’intervista a Marca.

“Vedresti le Red Bull e le Ferrari partire nelle ultime 4-5 posizioni e con la voglia assoluta di finire tra i primi 10, perché viceversa non otterresti punti. Se poi dovessimo fare un incidente nel provare la rimonta, non conterebbe sulla gara della domenica, partiresti comunque in pole, sul risultato del venerdì. Allora sì che avremmo una gara sprint davvero divertente, più di quanto non lo sia adesso, visto che provi a posizionarti in funzione della gara della domenica: non c’è molto da vedere, è come il primo stint del GP”.

Un campionato lungo e.. faticoso

Il lungo calendario di Formula 1, ancora destinato a modifiche che possano addirittura aumentarlo, è stato piuttosto criticato dal punto di vista fisico e mentale. Soprattutto per quanto riguarda meccanici e personale.

Un’altra cosa che mi piacerebbe cambiare o alla quale dovrebbe pensare la Formula 1 è l’attenzione sulle persone, se andremo a correre 24 o 25 gare. I meccanici e altri, sono persone che hanno delle famiglie ad aspettarli a casa, bambini dei quali prendersi cura e non si può restare lontani da casa per 250 giorni all’anno. Finisce poi che le famiglie si rompano e si crei uno stato di ansietà, qualcosa non sostenibile sul lungo periodo per un meccanico che vuole passare 20 anni in Formula 1″. Ha concluso Sainz. 

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