F1 – La figura di Mattia Binotto all’interno della Ferrari ha negli ultimi anni creato una quantità di polemiche non indifferente. Sono state diverse le critiche mosse all’ormai ex team principal della Rossa: le strategie sbagliate, la mancanza di carisma, l’incapacità di scegliere una prima e una seconda guida.

L’ex pilota di Formula 1 Renè Arnoux è solo l’ultimo di una serie di personaggi del motorsport ad essersi scagliato contro Binotto, da poco sostituito con l’esperto Frederic Vasseur.

“Non sono mai stato dalla sua parte”, ha dichiarato il francese durante una lunga intervista rilasciata alla Gazzetta dello Sport, “ma uno che dice sempre ‘andrà meglio l’anno prossimo’ non merita di restare in quel ruolo. Gli errori che ha commesso sono imperdonabili. Io lo avrei già cacciato tanti anni fa. Ha avuto un comportamento che è intollerabile quando dirigi la più bella squadra del mondo. Jean Todt puù piacere o meno, ma non avrebbe mai detto una frase come ‘andrà meglio l’anno prossimo’. Lui vinceva e solo quando aveva vinto pensava all’anno dopo. Ma di Jean Todt e Ron Dennis ce ne sono pochi in giro”.

Arnoux F1 - Red bull
Arnoux F1 Ferrari

Sull’arrivo di Frederic Vasseur, invece, Arnoux ha dichiarato:

“Lo conosco poco. Abbiamo visto tutti i suoi risultati in una squadra media come l’Alfa Romeo. Gestire l’Alfa e gestire la Ferrari sono due cose molto diverse. Ha la competenza necessaria e spero che riesca a migliorare la squadra dal punto di vista tecnologico e da quello strategico. Sono elementi senza i quali non puoi vincere il mondiale. Quest’anno il motore e il telaio erano buoni, l’affidabilità no. Ma soprattutto sono stati fatti tanti errori di strategia. In quel campo c’è da fare pulizia, è tutto da buttare. Bisogna trovare qualcuno che sia capace.

“Accorpare due ruoli [fatto da Binotto nel 2019] è stato un errore. Vasseur deve trovare le giuste persone, per fare il team principal non devi sapere per forza come è fatto un cambio o un motore. Todt di questo se ne fregava. Devi trovare le persone competenti e gestirle. Quando hai gente come Ross Brawn, Rory Byrne e Paolo Martinelli devi solo farli lavorare bene. A Maranello è tutto molto complicato perché c’è molta pressione, serve uno dal pugno duro. Devi pensare solo al risultato”.

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