Se si dovesse scegliere il titolo di un film per raccontare l’importanza della stagione di Formula 1 2026 per la Ferrari, la scelta ricadrebbe senza dubbio sul primo capitolo della leggendaria saga di Guerre Stellari.

Il cambio regolamentare del 2022 era stato ben interpretato dagli ingegneri di Maranello, che erano riusciti a creare una vettura ai limiti della perfezione. Ma l’idillio è durato poco, tre gare a essere precisi, perché vuoi per problemi di affidabilità, vuoi per strategie sbagliate (eufemismo), vuoi per la superiorità Red Bull, la Ferrari ha visto svanire le possibilità di lottare per il titolo, schiacciata dalla scuderia di Milton Keynes in versione Morte Nera, con Max Verstappen nel ruolo di Darth Vader e Helmut Marko in quello dell’imperatore Palpatine.

A completare il quadro si è aggiunta poi la famigerata DT-39, la direttiva tecnica anti-porpoising emanata dalla FIA, introdotta a partire dal gran premio del Belgio che ha aperto definitivamente la crisi del Cavallino Rampante.

Il 2023 è stato anche peggio, date le aspettative di partenza millantate dall’amministratore delegato Benedetto Vigna, che qualche settimana prima dell’inizio, parlò di “una macchina senza precedenti in termini di velocità”, anche se la pista poi smentirà clamorosamente quelle dichiarazioni.

Riavvolgendo il nastro, già alla vigilia del gran premio di Monza del 2022, il presidente della Ferrari John Elkann dichiarò che l’obiettivo sarebbe stato quello di vincere entro il 2026, parole che a un anno e mezzo di distanza iniziano ad assumere un senso più ampio.

Hamilton-Ferrari-Leclerc-formula 1
Hamilton-Ferrari-Leclerc-formula 1

Altro segnale inequivocabile è l’ingaggio di Lewis Hamilton per le stagioni 2025 e 2026. L’approdo del sette volte campione del mondo porterà senza ombra di dubbio esperienza, una mentalità diversa e forse chissà, un nutrito gruppo di ingegneri pronti a rinforzare il reparto tecnico di Maranello.

Ovviamente la Red Bull, grande dominatrice degli ultimi due mondiali e, probabilmente, a meno di clamorosi colpi di scena, anche dei prossimi due, parte con i favori del pronostico. Tuttavia, le acque intorno alla scuderia di Milton Keynes non sono così calme: infatti il caso Horner non sta sicuramente facendo dormire sonni tranquilli ai vertici dell’azienda; dal punto di vista tecnico poi, l’accordo con Ford come fornitrice di motori a partire dal 2026 non è sinonimo di successo immediato, anche se il colosso americano non si vorrà far trovare impreparato al nuovo cambio regolamentare.

Quanto alla Mercedes, l’addio di Hamilton è arrivato come un fulmine a ciel sereno e ha probabilmente scombussolato i piani della scuderia di Stoccarda. I riflettori sulla casa della stella a tre punte sono dunque puntati sulla scelta del nuovo pilota da affiancare a George Russell: tra i papabili nomi, c’è anche quello di Andrea Kimi Antonelli, pilota del Mercedes Junior Team e dominatore assoluto della F4 italiana prima e della Formula Regional europea poi, che sarà impegnato quest’anno in Formula 2.

Le altre scuderie poi, non sembrano attrezzate per poter lottare subito al vertice, con l’unica eccezione rappresentata dalla McLaren., che negli ultimi tempi ha effettuato una campagna acquisti degli ingegneri notevole, due su tutti David Sanches dalla Ferrari e Rob Marshall dalla Red Bull. Il passo resta comunque importante e molto dipenderà anche dal motore Mercedes, che in questi ultimi due anni si è dimostrato inferiore rispetto a Honda e Ferrari.

Insomma, gli ingredienti per credere fortemente a una vera rinascita Ferrari ci sono tutti, non ci resta che attendere il 2026, buttando un occhio alle prossime due stagioni, che potrebbero riservare qualche sorpresa insperata.

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