Il Gran Premio d’Austria di F1 del 2022 ha restituito a Leclerc ciò che gli imprevisti e le negligenze della scuderia Ferrari gli avevano beffardamente tolto durante gli ultimi cinque appuntamenti mondiali.

Dopo la dominante vittoria arrivata in Australia, il pilota monegasco è costretto a guardar vincere in sequenza ad Imola (territorio della Ferrari) e a Miami il suo più diretto avversario, Max Verstappen, senza possibilità di replica, data la superiorità mostrata in pista dalla RB18.

In Spagna, sesto appuntamento del campionato del mondo, arrivano finalmente i primi importanti pacchetti di sviluppo per la Ferrari, che si rivelano tremendamente efficaci in pista, issando nuovamente la F1-75 di Maranello a riferimento tecnico per l’intera griglia. Ma proprio mentre il buon Charles stava dominando il Gran Premio catalano, ecco che arriva il primo guaio alla power unit della stagione, fattore che fino ad allora aveva colpito solamente le due Red Bull tra le vetture di testa.
Leclerc vede così scivolare via la vittoria di tappa e la leadership mondiale, che passa nelle mani di Verstappen. È l’inizio del calvario.

Nonostante la F1-75 guidata dal monegasco continui a dimostrarsi velocissima in pista (soprattutto in qualifica, specialità di casa Leclerc), gli errori del muretto ferrarista compromettono due sicuri primi posti di Charles a Monaco e a Silverstone, mentre un altro problema di affidabilità lo mette fuori dai giochi in Azerbaijan, consegnando ancora una volta a Verstappen la vittoria su un piatto d’argento.
In Canada, invece, la penalità per il quarto cambio di power unit lo costringe a partire ultimo in griglia, posizione dalla quale riuscirà poi a risalire fino al quinto posto.
Si arriva dunque al Gran Premio d’Austria con la seguente situazione di classifica: Verstappen 181, Perez 147, Leclerc 138, Sainz 127.

La Ferrari sa bene di avere le spalle al muro, un altro weekend negativo sarebbe fatale per le ambizioni mondiali del team.
Il menù del fine settimana austriaco vede la presenza della Sprint Race al suo interno, con le qualifiche che vengono di conseguenza anticipate al venerdì. E qui accade una cosa sorprendente: Verstappen strappa la Pole Position a Leclerc per questione di centesimi, complici un paio di bandiere rosse durante il Q3 che compromettono l’ultimo tentativo del monegasco.

È un evento piuttosto particolare quello della Pole di Verstappen, trattandosi infatti della prima su pista asciutta di questo 2022. La Ferrari, prima di venerdì scorso, si era sempre dimostrata la vettura più veloce sul giro secco, coadiuvata dalla guida di un fenomeno della qualifica come Leclerc.
La Pole Position di Verstappen, nonostante sia arrivata su un circuito teoricamente favorevole alle caratteristiche della RB18, spinge qualche addetto ai lavori ad ipotizzare un possibile cambio di strategia in casa Ferrari, che durante la messa a punto della vettura avrebbe puntato maggiormente sulla prestazione in gara.
La sprint race del sabato non regala particolari risposte a questo interrogativo, vedendo al termine dei suoi 23 giri la medesima situazione tra i primi tre classificati, nell’ordine Verstappen, Leclerc e Sainz.
Ma la fiducia di Leclerc sul passo della Rossa al termine della mini gara lascia ben sperare i tifosi ferraristi in vista di domenica, giornata nella quale a variare saranno principalmente i carichi di benzina e le condizioni dell’asfalto, leggermente più fresco rispetto al sabato a causa di una leggera pioggia caduta in mattinata.
La gara scatta dunque con Verstappen al comando, che dopo un paio di giri veloci vede pericolosamente (e alquanto inaspettatamente) avvicinarsi la Ferrari di Leclerc. Un paio di giri d’attesa e arriva cattivo, inesorabile l’attacco di Leclerc ai danni dell’olandese, costretto ad un’anticipata sosta ai box a causa dell’elevato degrado presente sulle sue gomme.
I punti di forza della Red Bull, la gestione delle gomme e il passo gara, sembrano dunque diventare all’improvviso un’arma in favore della Ferrari. Verstappen si lamenta di continuo del comportamento imprevedibile della sua vettura, e si vede sverniciare nuovamente da Leclerc una volta effettuato il pit stop anche da parte del monegasco.
Sia su gomma media che su gomma dura, la Ferrari pare notevolmente più prestazionale rispetto all’unica Red Bull rimasta in pista (quella di Sergio Perez era infatti stata eliminata dalla corsa dopo un contatto con George Russell durante i primi concitati attimi del Gran Premio).
Gli uomini della Red Bull si confermano ancora una volta degli abili strateghi, richiamando ai box Verstappen per una seconda sosta, e costringendo di conseguenza Leclerc al terzo sorpasso in pista nei confronti dell’olandese. Sorpasso che arriva puntuale al giro 53, con il ferrarista che si riprende di forza la prima posizione.
Ma proprio mentre anche l’altro pilota di casa Ferrari sta per effettuare il suo sorpasso su Verstappen, ecco che arriva l’imprevisto. Il motore di Carlos Sainz salta letteralmente per aria, costringendo il madrileno ad accostare la sua vettura qualche metro più in là di curva 4.
Una rottura improvvisa, pesante, ma sfortunatamente poco sorprendente. Non è infatti la prima volta, come raccontato anche precedentemente, che una power unit Ferrari abbandona il proprio pilota nel bel mezzo di un Gran Premio.

Imprevisto di certo inopportuno per il povero Leclerc, ancora una volta chiamato a fare i conti con un’eventualità esterna durante una gara pressoché dominata. Infatti, poco dopo il guasto alla power unit di Sainz viene esposto il regime di Virtual Safety Car, durante il quale sia Red Bull che Ferrari optano per un’ulteriore sosta ai box.
Alla ripartenza il divario che separa Leclerc da Verstappen è di quasi cinque secondi. Un margine che lascia una certa tranquillità al pilota monegasco e a tutti i tifosi che con tanta ansia e passione stavano attendendo il ritorno alla vittoria di Charles. Una situazione di gara facilmente amministrabile per il pilota monegasco, se non fosse per l’ennesimo intoppo che improvvisamente colpisce la sua vettura: il pedale dell’acceleratore della vettura numero 16 non riesce infatti a tornare totalmente a posto una volta alzato il piede da parte di Leclerc. La farfalla rimane aperta del 20/30% circa in qualsiasi parte del tracciato, costringendo il ferrarista ad una guida d’altri tempi e ai limiti dell’eroico per i restanti 7 giri al termine.
Complice il freschissimo ritiro per affidabilità del suo compagno Sainz, gli spettri dell’ennesima vittoria sfumata si rifanno vivi nella mente di Charles e di tutto il box ferrarista.
La sagoma della RB18 di Verstappen si fa sempre più ingombrante negli specchietti della Rossa, ma, dopo una manciata di chilometri col cuore in gola e le dita incrociate, Leclerc può finalmente tirare un immenso sospiro di sollievo e festeggiare la sua terza, attesissima vittoria stagionale.


La F1-75 si è dimostrata ancora una volta veloce, persino più rapida ed efficiente nella gestione degli pneumatici della Red Bull, super favorita alla vigilia.
Ma se da un lato arrivano forti conferme sulla competitività della monoposto italiana, dall’altro suonano sempre più rumorosamente i campanelli d’allarme sponda affidabilità. Le prestazioni del motore superfast sono senza dubbio eccellenti dal punto di vista velocistico, e garantiscono alla F1-75, grazie anche alla nuova ala posteriore, una velocità di punta ormai quasi identica a quella della Red Bull.
Le continue noie a cui sono soggette le power unit di Maranello costituiscono, però, un enorme punto di domanda sul proseguo del campionato: per una scuderia che ambisce al titolo iridato, non completare una gara su tre è un problema tutt’altro che indifferente.
Mattia Binotto, al termine del Gran Premio d’Austria, ha anticipato il fatto che la Ferrari ricercherà una soluzione a breve termine per i guasti motoristici, facilmente identificabile in un miglioramento dell’affidabilità a scapito delle prestazioni della PU, che verrà con grande probabilità fatta girare a regimi più bassi nei prossimi due appuntamenti mondiali, nell’attesa che venga studiata una soluzione definitiva durante la sosta estiva.
Nonostante questi inconvenienti, la Ferrari lascia comunque l’Austria con una rinnovata consapevolezza e un’importante certezza: le carte per contendere il mondiale alla Red Bull ci sono. Basta solo crederci.

Scrivi

Formula 1 - Notizie F1, News Auto