La Ferrari convince, al netto del risultato finale, in cui magari i tifosi e gli uomini della rossa si sarebbero aspettati una prima posizione, specialmente dopo l’esito di Singapore e dopo la pole position di ieri di Leclerc. Ma in Nevada la Rossa di Maranello ha saputo dimostrarsi in gamba e con delle qualità ancora da poter mostrare in mondovisione. Max vince ancora con la sua Red Bull, ma lo fa in maniera meno lineare, più discontinua. Non abbiamo visto oggi la solita corsa in solitaria di un personaggio che in sella alla sua numero #1 sfugge persino alle telecamere: abbiamo visto un pilota che ha dovuto lottare per poter portarsi a casa il trofeo dorato.

La gara:

Partenza burrascosa per il primo Gran Premio di Las Vegas della storia: Max Verstappen ha saputo fruttare un’ottima partenza, va riconosciuto che la Red Bull ha probabilmente potenziato lo stacco della frizione al via per consentire ai proprio piloti una migliore partenza; questo unito al talento di Max ha permesso all’olandese volante di prendere il comando della gara in Nevada già dalla prima curva, dopo un lungo in fondo al rettilineo non particolarmente gradito da Leclerc, visto che il numero 1 nel suo finire lungo ha costretto il monegasco all’esterno senza la possibilità di difendersi. Motivo per il quale Max è stato punito con 5 secondi di penalità, scontati poi al pit stop.

Al giro 16 il colpo di scena: Charles riesce a riavvicinarsi pericolosamente a Max e il giro successivo lo supera in rettilineo: il boato che risuona per Las Vegas conferma la riuscita del sorpasso ancora prima di vederlo sul grande schermo montato nel paddock. Circostanza sfortunata poi per Leclerc con la Safety Car che rimescola le carte in tavola, il monegasco viene tenuto fuori mentre gli altri pittano cambiando la gomma, e Leclerc si ritrova così con uno svantaggio di gomma. Difficile per lui anche il fatto di dover riportare in temperatura un set di pneumatici che ha già effettuato diversi giri, in una pista come quella di Las Vegas dove le temperature delle gomme e il graining sono davvero un problema per tutti i team. Basti pensare che nel rettilineo le gomme delle monoposto perdono circa 35/40 °C di temperatura, il che spiega anche il motivo dei moltissimi bloccaggi.

Alla fine comunque è l’orso bianco a spuntarla e ad ergersi vittorioso sulla sua monoposto numero #1, prima di salire sul podio allestito proprio in mezzo al rettilineo principale, subito dopo la bandiera a scacchi, non senza aver assistito prima allo spettacolo delle fontane del Bellagio sincronizzate con la musica tematica della Formula 1. Dopo l’inno olandese al momento delle bollicine i fuochi d’artificio spiccano su una Las Vegas che è ormai entrata nella notte del 19 novembre.

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