Dopo le due sessioni di test invernali svoltesi due mesi or sono, il Circus della Formula 1 torna in Spagna, sul circuito del Montmelò, il quale apre le danze al primo gp europeo. Tappa fondamentale del mondiale, dove tutti i team porteranno i primi aggiornamenti importanti dopo le prime trasferte del 2018.

E’ già passato qualche mese da quando le scuderie avevano lasciato il circuito catalano per disputare l’ultima sessione di test invernali. Test, quelli disputati a inizio marzo, che avevano dato un quadro generale sulla competitività dei top team, dove era sembrato che, ancora una volta, Mercedes fosse la prima forza in campo, con Ferrari e Red Bull a lottare tra di loro.

Queste gerarchie non sono state confermate visto che abbiamo avuto 3 vincitori diversi (Vettel, Ricciardo e Hamilton) nelle prime 4 gare della stagione e dove per la prima volta tutte le scuderie iscritte al campionato hanno messo in saccoccia almeno un punto nel campionato costruttori.

Ora si ritorna al Montmelò con qualche conoscenza in più sulla monoposto rispetto a 2 mesi fa ,tant’è, che storicamente, qui le squadre decidono di portare dei veri e propri pacchetti di aggiornamenti, poiché il circuito spagnolo è uno dei più completi del mondiale e può dare dei riscontri utili alle squadre per indirizzare lo sviluppo delle monoposto. Questo perché, nonostante non sia così favorevole per i sorpassi, il circuito catalano ha il giusto mix di curve lente e veloci, condite con diversi allunghi e frenate importanti (esempio la staccata di curva 1).

Il tracciato e alcune “curiosità”

Per vicinanza geografica, tipologia e clima, il Circuit de Catalunya è ormai la “palestra storica” della Formula 1. Da tre anni sede unica dei test invernali, subito dopo il Gran Premio di questo weekend – martedì e mercoledì – l’impianto catalano ospiterà anche due giornate di test stagionali. E’ anche, da parecchio tempo, la gara che tradizionalmente apre la stagione europea, quella delle hospitality mobili nel paddock (sarebbe un po’ riduttivo chiamarle ancora ‘motorhomes’) e delle trasferte via terra.

Il circuito del Montmelò è sicuramente uno dei più tecnici e completi del mondiale, dove sono necessari buona trazione in uscita dalle curve lente (terzo settore), buona rapidità sul dritto e un buon bilanciamento nelle curve di medio-alta velocità (primo e secondo settore). In sintesi è una “palestra” per telaio, aerodinamica e… fisico del pilota, dal momento che curvoni come la 3 e la 9 ormai si percorrono in pieno o quasi. Una pista completa che però non agevola i sorpassi.

 

Scelta dei set di gomme per il Gp di Spagna e Meteo

Non c’è pilota, ormai, che non dica di conoscere il tracciato di Montmelò come le proprie tasche. Eppure quest’anno non sarà tutto prevedibile, dal momento che in inverno si è girato con temperature bassissime mentre a maggio troveremo condizioni ben diverse. Per di più, il tracciato è stato completamente riasfaltato all’inizio di quest’anno, ha perso la rugosità per cui era famoso, e bisognerà trovare i riferimenti fra le mescole 2018 (Medium, Soft e Super Soft) e le temperature. Anche per questo gran premio la Scuderia Ferrari è quella che ha deciso di portare più mescole morbide, con 7 set di SuperSoft per entrambi i piloti (5 per Mercedes e 6 per Red Bull).

In questo weekend debutteranno le mescole Pirelli con un battistrada (la parte più esterna della carcassa) inferiore di 0,4 mm per limitare il surriscaldamento degli pneumatici, messo in particolare evidenza durante i test invernali (lamentato sopratutto da Mercedes). Questa limitazione di battistrada sulle P Zero sarà presente anche per i gp di Francia e Gran Bretagna. Mario Isola, responsabile Pirelli Motorsport, aveva assicurato che questo cambiamento non avrebbe inficiato sulle prestazioni e sulla durata delle mescole :“Il rifacimento dell’asfalto ha modificato alcune delle caratteristiche del tracciato di Montmeló. Per questa gara, così come in Francia e Gran Bretagna, abbiamo quindi deciso di ridurre di 0,4 millimetri il battistrada dei pneumatici slick per diminuire il rischio di surriscaldamento. Questa modifica non influirà in alcun modo sulle prestazioni dei pneumatici e sulla lunghezza degli stint in gara».

Set di gomme scelti dai vari team per il Gp di Spagna

Sulla situazione meterologica, per il momento il meteo non prevede picchi di calore stile 2017, ma soprattutto al venerdì si potranno superare agevolmente i 20 gradi nell’aria. Per la giornata di venerdi è previsto sole con temperature intorno ai 20°/22°C, cosi come per la domenica, mentre la giornata di sabato sembra un po’ più incerta, con cielo nuvoloso nella parte centrale della giornata ma sembra, per ora, scongiurato il rischio pioggia.

Cosa accadde nel 2017?

Nell’edizione del 2017 del Gp spagnolo, il vincitore uscente fu Lewis Hamilton, protagonista di un bellissimo duello in pista con Sebastian Vettel. Al giro 38 (dei 66 previsti) Vettel aveva effettuato la sua seconda sosta e all’uscita dei box vede arrivare proprio la Mercedes #44 dell’inglese: con una difesa incredibile riesce a difendersi dal suo attacco alla staccata di curva 1. Nell’arco di pochi giri però Hamilton riuscirà ad avere la meglio sul tedesco della Ferrari sul rettilineo dei box, con un sorpasso di pura potenza tanto che Vettel alla radio definirà “Like a train” la velocità con cui Lewis lo sopravanzerà.

Gran Premio che aveva fatto sperare i tifosi del Cavallino, poichè in partenza Vettel riuscì a bruciare Hamilton mettendosi subito al comando mentre dietro un contatto tra Bottas, Raikkonen e Verstappen in curva 1, causò la rottura della sospensione anteriore sinistra del finlandese della Ferrari e fu costretto al ritiro insieme all’olandese della Red Bull.

Dopo il primo valzer dei pit stop, l’unico a fermarsi con deciso ritardo fu Bottas, che tentò a fare da tappo a Vettel nel tentativo di rallentarlo e favorire il compagno di team inglese. Vettel però, con un sorpasso da antologia, si sbarazzò di lui riprendendosi la leadership della corsa. Una VSC, provocata del contatto tra Massa e Vandoorne, cambiò le sorti della corsa con Hamilton che approfittò della situazione fermandosi ai box (riducendo i tempi della sosta) mentre Vettel si fermò il giro successivo, con regime di VSC terminato, montando obbligatoriamente per regolamento le gomme medie (aveva usato due set di soft in precedenza). I due rivali ingaggiarono un duello, dove l’inglese della Mercedes ebbe la meglio vincendo il gp. Bottas dopo il primo pit stop fu costretto al ritiro per un problema al turbo.

Il punto dopo 4 gp

Il circus della Formula 1 arriva alla prima tappa europea (se non consideriamo gp europeo quello a Baku) in Spagna. Tradizionalmente in questo gran premio vedremo i primi pacchetti aerodinamici di rilevanza, quindi sarà opportuno tenere a portata di mano la lente di ingrandimento sopratutto sui top team.

Il rocambolesco gp di Baku, ha messo ancora più in evidenza la competitività della Ferrari che ha già messo in saccoccia, con Vettel, ben 3 pole position sulle 4 disputate. Il Cavallino gode, in questo momento, della macchina più equilibrata, la quale riesce ad utilizzare ogni mescola della Pirelli in modo ottimale e inoltre la PU Ferrari sembra aver raggiunto, se non superato, la PU Mercedes. Con questa competitività, Ferrari avrebbe potuto fare quattro su quattro, ma negli ultimi gp alcuni eventi hanno scombussolato i piani del muretto box rosso, come accaduto a Baku. Per questo motivo i due terzi posti di Raikkonen e i piazzamenti a punti di Vettel negli ultimi due gp stanno un po’….stretti.

Sul lato tecnico Ferrari si è ben comportata in tutti i circuiti fino a qui affrontati, confermando di possedere un buon telaio, un’ottima PU (che necessita di miglioramenti sul fronte consumi) ma sopratutto un buon bilanciamento ed efficienza aerodinamica. Efficienza aerodinamica che l’anno scorso era il tallone d’Achille della SF70H ma che quest’anno è stata parecchio migliorata permettendo cosi di utilizzare ali più cariche senza dover rinunciare alla velocità sul dritto (vedasi ala posteriore da medio-basso carico usata a Baku). Inoltre abbiamo visto una Ferrari molto attenta ai dettagli ma allo stesso tempo innovativa: lo testimonia la cura nei dettagli mostrata sugli specchietti retrovisori.

Chi deve ancora trovare la quadra sull’utilizzo delle mescole Pirelli ,nonostante abbia vinto l’ultimo gp, è la Mercedes, che a Baku a sofferto parecchio il non riuscire a far funzionare le gomme nel giusto range di funzionamento, tendendo a far surriscaldare il battistrada. Come detto in precedenza, qui in Spagna saranno introdotte nuove mescole con minor battistrada per venire a meno di questo problema. Ci si attende novità anche per il team anglo-tedesco in questo weekend.

Red Bull esce con le ossa rotte dopo Baku, visto il doppio ritiro subito a causa del “patatrac” dei sui due piloti. Se consideriamo la competitività mostrata dal team anglo-austriaco, si può notare come la macchina possieda un buon telaio ma che paghi il prezzo di una PU Renault non ancora alla pari con le due top. Per questo si spiega l’utilizzo di ali posteriori simil-Monza utilizzate dai due piloti durante il weekend azero.

Un triello, quello tra Ferrari, Mercedes e Red Bull, che è pronto a dare battaglia anche nella terra dei tori. Saranno da tener d’occhio le prestazioni su questa pista con temperature più calde rispetto ai test invernali ma sopratutto capire se le “nuove” gomme Pirelli non avranno alcun impatto particolare sulle prestazioni dei team…

Qui di seguito Sebastian Vettel ci racconta alcuni particolari del circuito del Montmelò, sede del quinto appuntamento del mondiale di Formula 1 2018.

Di Giuly Bellani

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