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Formula 1 Analisi Tecnica – Il punto sulla Renault F1

È difficile capire la Renault di quest’anno.

Partita pochi anni fa come una delle ultime, ha stupito per la lunga serie di miglioramenti mostrati di anno in anno. Nel 2019 invece, dopo un 2018 che l’ha portata fino alle porte della zona calda di classifica, questa macchina non sembra più capace di dare ai piloti ciò che di cui necessitano..

COSA SUCCEDE?

Se pensiamo alla stagione passata, dopo l’ultima gara la squadra francese è riuscita a raggiungere la tanto sperata quarta piazza. Per loro l’unica soluzione era potersi infilare ai piani alti, lottando con Ferrari e Mercedes. Ad oggi, contrariamente ad ogni aspettativa, Mclaren RedBull e Toro Rosso la relegano in sesta posizione.

Cosa è successo in casa Renault? Cosa potrebbe mai essere andato storto?

In mente soggiungono quattro opzioni:

  • Cambio di pilota;
  • Cambio di regolamenti aerodinamici;
  • Mancata evoluzione della power unit;
  • Bilanciamento aero-meccanico errato;

Cerchiamo di esaminare ogni possibile strada per capire quanto plausibile sia ciascuno degli scenari appena elencati.

I PILOTI

in termini di piloti, sicuramente è cosa nota che Ricciardo non si stia trovando a suo agio sulla monoposto. Questo potrebbe già indicare qualcosa che non va. L’interazione macchina pilota, soprattutto in frenata, è cosa da affinare ancora. ovviamente ciò non basterebbe a capire la difficoltà del team: non può essere solo il povero Daniel l’ago della bilancia. andiamo, è solo il primo anno di relazione e tanto legame è da costruire ancora.

de resto Anche Hulkenberg è peggiorato moltissimo.

Passando da 7° a 14°, il pilota tedesco segnala indirettamente qualche mancanza e questo potrebbe essere causato dalla macchina.

Contrariamente a quel che si potrebbe pensare, però, e arriviamo alla questione aerodinamica, sembrerebbe che i tecnici abbiano capito abbastanza bene come gestire i flussi che avvolgono il veicolo.

L’AERODINAMICA

Anche Renault ha optato per una gestione della corrente vicino alle prese d’aria con un unico stabilizzatore orizzontale (punto 1), come RedBull 2018 e come ripreso da McLaren quest’anno; due macchine che stanno andando molto bene.

L’ala frontale assume alto carico, come in casa Mercedes e RedBull. Non come per esempio hanno scelto in Ferrari o in Toro Rosso, dotate di profili profili particolarmente scarichi. Punto 2 dell’immagine precedente.

I piloni dell’alettone posteriore (punto 3) sono davvero innovativi, con la loro capacità di generare carico aerodinamico aggiuntivo. L’articolo di spiegazione al seguente LINK.

nota negativa, c’è da dirlo, queste ottime appendici non sono che una cornice attorno a un corpo vettura particolarmente inalterato tra le due annate (punto 4 nell’immagine precedente). In terra inglese, effettivamente, McLaren ha fatto meglio elaborando maggiormente nel dettaglio tutta la macchia, e non solo le componenti aerodinamiche attorno all’auto.

MOTORE

Non si può nemmeno parlar troppo male del motore, che se viene preso in esame per ciò che concerne la McLaren(motorizzata Renault) sembra potersela giocare con la Toro Rosso motorizzata Honda. Il distacco è di ben 39 punti. Da un paio di mesi a questa parte tutti osservano i rinnovati propulsori nipponici, che sembrano dare alla RedBull una marcia in più per la 2° parte di campionato e questo rappresenta una piccola garanzia per la power unit francese. A quanto pare si difende ancora e il confronto diretto McLaren ToroRosso lo potrebbe testimoniare.

Cosa c’è allora che manca alla macchina della casa del rombo, per poter combattere con le prime?

Il BILANCIAMENTO

Quando ogni singola parte del pacchetto è valida, ma il totale non rende cme dovrebbe, il problema potrebbe risiedere nell’assemblaggio delle parti.

Sommando tutto assieme, la più fine aerodinamica McLaren, la ricerca di maggior carico al posteriore tramite i piloni alari, La mancata performance di Hulkenberg e l’assenza di feeling in frenata da parte di Ricciardo, l’unica cosa che si potrebbe obiettare è il bilanciamento aero-meccanico.

Potrebbe esserci un problema di stabilità della macchina, che ad oggi sarebbe fin troppo leggera su uno dei due assi.

Ragionando, potrebbe proprio essere una questione di baricentro, di centro di spinta aerodinamico e di mancato equilibrio tra questi due. In casa, i tecnici dovranno lavorare non per aggiungere carico, non per aumentare la potenza, ma per equilibrare tutto ciò che già c’è. Questo, in una situazione di leggero stallo, è perlomeno confortante.

Anche Renault, in definitiva, è stata un’altra squadra che ha subito in modo negativo il drastico cambio di regolamento.

Interpretare le nuove norme tecniche è assai difficile anche dopo otto mesi dall’inizio del campionato…e potrebbe non bastare un anno intero.

A presto da Alberto Aimar.

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