Le mescole Pirelli 2019 sembrano fatte ad hoc per un solo team, ovvero la Mercedes che ne sfrutta appieno il potenziale. Come se lo spiega?

Ing. Werner Quevedo: “Credo che non siano affatto le gomme Pirelli ad essere fatte “su misura” per la Mercedes, ma piuttosto il contrario. Evidentemente il team della stella a tre punte riesce ad estrapolare dai test in pista, dei parametri che il simulatore riesce ad utilizzare in maniera proficua. Le gomme sono qualcosa di poco “matematizzabile”, a differenza di geometrie varie, curve di coppia, aereodinamica. La formula magica di Pacejka [si chiama proprio “Formula magica”, un motivo ci sarà] è la base dello studio degli pneumatici e cerca di dare un senso, partendo da dati empirici, alle caratteristiche di uno pneumatico. Questa formula può andare bene per rappresentare uno pneumatico stradale, ma quello di una F1 è molto più complesso. Sicuramente ogni team (ed anche la Pirelli) ha una sua formula che, rilevati dei dati dai vari sensori, li trasformano in input per il simulatore. Io credo che Mercedes sia giunta ad elaborare una maniera migliore di portare la realtà al simulatore e viceversa e questo sia il suo segreto, che permette al team di centrare sempre la miglior finestra di uso delle gomme. Per quanto riguarda la Haas, se Pirelli fa una gomma che, anche per un solo telaio, è perfetta, significa che tutti gli altri telai, sono concettualmente sbagliati”.

Come ha fatto, secondo lei, la Mercedes a progredire così tanto dopo i test di Barcellona?

Ing. Quevedo: “La Mercedes, a mio avviso, ha veramente giocato con tutti gli altri ai test di Barcellona. Avendo vinto il mondiale 2018 con largo anticipo, il team ha potuto sviluppare due vetture concettualmente diverse. Una era l’evoluzione della monoposto 2018, l’altra, un progetto praticamente nuovo. Quindi, non pensiamo che Mercedes in una settimana abbia ideato, progettato e realizzato una macchina nuova. Semplicemente attendevano i riscontri della “2018 B” per migliorare il loro vero asso nella manica, la vettura che si è vista subito dopo, con quel muso così particolare e concetti diversi rispetto a tutte le altre vetture”.

Pirelli

In relazione allo sfruttamento delle mescole Pirelli 2019, Binotto ha parlato di problematiche aerodinamiche e di picchi di carico. Da quali fattori è condizionato l’ottimale sfruttamento delle gomme?

Ing. Quevedo: “Partiamo dal presupposto che voglio prendere per vere le parole di Binotto, senza pensare a depistaggi o disonestà intellettuale. Istintivamente si pensa che se la Ferrari fa le curve lente più piano degli altri, è a causa di una mancanza di carico o di grip meccanico. Ma se le il grip è insufficiente a causa delle coperture che sono fuori dal range, il problema è da trovare altrove. Faccio un esempio teorico, che potrebbe essere fuorviante. Immaginiamo che la Mercedes abbia un set aereodinamico-meccanico che tende a surriscaldare le gomme in frenata. Ci ritroveremmo un “picco” di temperatura, che farebbe sì che le gomme, in condizione di massimo grip richiesto, siano nella finestra corretta di temperatura. Non è quindi il carico nel momento di massima aderenza ad essere superiore rispetto a quello Ferrari. Bisogna infatti considerare che a bassa velocità il carico aerodinamico è molto ridotto e fatico a credere che causi una differenza di prestazioni così netta. Avere una gomma fuori range di utilizzo, invece, è una causa molto più credibile”.

Quale è il reale vantaggio che la Mercedes ha rispetto a tutti gli altri team?

Ing. Quevedo: “Questa domanda, credo che se la siano posti un po’ tutti ed è la classica domanda da un milione di dollari. Ma come spiegato prima, sono dell’idea che Mercedes, sia letteralmente un anno avanti con lo sviluppo. Ferrari insegue e Mercedes invece può pensare al futuro. Probabilmente la chiave di tutto è il simulatore, che si ripercuote sulla capacità di utilizzare a meglio gli pneumatici. Tutto questo in aggiunta ad essere una corazzata a livello tecnico, con i migliori tecnici a disposizione, budget pressoché illimitato e una “tranquillità” che in Ferrari manca da anni, a causa del management e dalla pressione derivante dal dover vincere a tutti i costi. La Ferrari ha fame di vittorie, ma si sa che con la fame non si ragiona lucidamente. Proprio per questo motivo, mi aspetto che il Cavallino possa sperare di avvicinarsi un po’ ogni anno, ma da qui a stravolgere completamente le prestazioni e sopravanzare nettamente la Mercedes, c’è una notevole differenza”.

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