F1 Wolff – Nel corso della giornata di ieri durante il Gran Premio d’Olanda vinto da Max Verstappen per la gioia di tutti i suoi tifosi orange venuti ad assisterlo e ad incoraggiarlo a Zandvoort ha fatto certamente discutere l’episodio occorso con Tsunoda negli ultimi giri della gara olandese. Il giapponese si è infatti fermato in curva 3 comunicando via radio al team che credeva di avere una gomma non fissata correttamente dopo il pit stop, ma dal muretto Alpha Tauri gli hanno dato il via libera per continuare non riscontrando alcuna anomalia nei dadi di fissaggio delle gomme. Yuki però si era ormai già slacciato le cinture di sicurezza per scendere dalla monoposto quindi è stato costretto a rientrare ai box per consentire ai meccanici di riallacciargliele, una procedura che richiede sempre parecchio tempo e non è mai scontata; il pit stop di Yuki è durato infatti più di 30 secondi, ma quando un episodio simile accadde a Leclerc nel corso del Gran Premio di Spagna 2020, ma in quel caso il monegasco fu costretto a fermarsi ai box e al conseguente ritiro.

I meccanici di Tsunoda sono però riusciti a riallacciare le cinture al loro pilota, ma quando Yuki è ripartito dai box era chiaro che qualcosa non funzionasse, tanto che il pilota è stato costretto a fermarsi qualche centinaio di metri più avanti causando una virtual safety car che ha avantaggiato nettamente Verstappen che ha così potuto effettuare un pit stop gratuito senza perdere la posizione in pista sulle Mercedes ed essere poi costretto a superarle sul tracciato. Stando a quanto dichiarato da Toto Wolff però la situazione non è stata delle più limpide in F1 e : “Se ci fosse stato in palio il titolo mondiale avremmo chiesto un’indagine“ ha commentato il numero uno della Mercedes.

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