Nelle qualifiche del secondo atto del Mondiale di Formula Uno 2016 (le seconde col nuovo sistema “shoot-out”, oggi andato leggermente meglio ma, probabilmente definitivamente “bocciato”, almeno in Q3), le Mercedes conquistano l’ennesima seconda fila, col campione in carica Hamilton davanti, di un soffio, al team-mate Rosberg, ma devono tirare fuori tutto la “cavalleria pesante” dalle loro Power-Unit per tenersi dietro le due Ferrari, con Vettel, terzo, di due decimi davanti a Kimi Raikkonen, quarto.
Sia grazie all’uso della mappatura più estrema da qualifica, sia grazie a temperature progressivamente in calo, l’inglese della Mercedes ha siglato il record del circuito grazie ad un ultimo giro “da brividi”, ribaltando il risultato del tentativo precedente, dove ha  commesso un errore all’ultima curva che, in un primo momento, sembrava compromettere il suo cammino verso la pole numero 25 con la Stella d’Argento.
Nel penultimo tentativo, con l’utilizzo della “sua” mappatura da qualifica, la Ferrari sembrava essere vicinissima (meno di due decimi), ma l’ulteriore “step” di elettronica compiuto dai rivali anglo-tedeschi han ristabilito le gerarchie ed il distacco previsto (5 decimi), confermando che, su questo specifico versante, a Maranello devono “rimboccarsi le maniche”.
Qualcosa in merito dovrebbe arrivare nel prossimo Gp di Spagna: di sicuro, con questa prestazione, vengono smentiti abbastanza fermamente i vari “rumors” lanciati ieri dalla rivista tedesca Auto Motor und Sport (e ripresi anche da alcuni siti italiani) in merito a grossi problemi di dimensionamento della girante del turbo sull’unità termica della P.U. “rossa”. Probabilmente ci sono problemi d’affidabilità sul suo sfruttamento costante lungo l’intero arco della gara (come si può evincere dall’analisi post-Gp dell’Australia da parte del “nostro” ottimo Marco Asfalto, oltre che dal problema specifico accusato dopo il restart da Raikkonen), ma non sembrano compromesse, come allarmisticamente annunciato, le prestazioni di punta.
Che, ovviamente, dovranno migliorare per annullare quei 4 decimi di gap in configurazione “full-power” da qualifica.
Dietro i due team “battistrada, si conferma la Red Bull di Daniel Ricciardo. Delude un po’ invece la Williams, che con Massa portava in pista importanti novità aerodinamiche su muso ed ala anteriore, confidando anche in un migliore comportamento della monoposto di Grove con alte temperature (anche se han mostrato un notevole degrado sul passo-gara).
Tra i protagonisti di giornata, da segnalare i “rookie” Vandoorne (sostituto dell’infortunato Alonso alla McLaren, 12° davanti al compagno, Campione del Mondo 2009, Jenson Button) e Vehrlein (pilota “junior” Mercedes, in prestito alla Manor, ottimo 16°).
La Haas continua il suo “felice apprendistato” piazzandosi con Grosjean (9°) davanti alle più “accreditate” Toro Rosso dei due “torelli” Verstappen e Sainz.
Per domani si attende una gara combattuta tra Ferrari e Mercedes, dove le Rosse cercheranno di sfruttare il miglior scatto al via ed il minore degrado gomme per “dare scacco” ai campioni in carica, che confidano per domani in minori temperature dell’asfalto, più “congeniali” alla W07-Hybrid.

di Giuseppe Saba

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