Torniamo a parlare dell’argomento della settimana, visto che occupa tante pagine di giornali dopo l’annuncio che Fernando Alonso non parteciperà al GP di Australia; in pratica perché i medici gli hanno raccomandato di essere prudente in quanto un altro colpo alla colonna vertebrale potrebbe essere molto pericoloso. Il problema di tutta la ‘commedia’ che ha avuto anche una regia poco accorta è, in buona sostanza, che non è credibile in tantissimi aspetti e forse molti di noi sono stati fuorviati nei giudizi da alcune foto scattate nella nottata del 22 Febbraio, parlo soprattutto dell’immagine apparsa su Omnicorse. Ma andiamo ad analizzare tutta la storia cercando di essere razionali e non basarci su chiacchiere od opinioni. Ricordo a tutti che noi facciamo analisi, ipotesi, presentiamo dei fatti e non pretendiamo di dare delle risposte certe, ed anzi, chi vuole può partecipare al dibattito ed illuminarci quando vuole, ci farà solo cosa gradita.

Primo fattore, importantissimo, analizziamo i dati della foto di cui abbiamo parlato sopra, per semplificare il discorso abbiamo prodotto un semplice schema che ci spiega come dovrebbero essere andate le cose.

DINAMICA DELL’INCIDENTE

IPOTESI 1


foto_frenanta_alonso_barcellona
Da questa foto abbiamo ricostruito l’impatto con lo schema qui sotto

incidente_alonso

Questa sarebbe la ricostruzione che verrebbe fuori dalla foto in oggetto, l’elaborato è stato realizzato in scala e le misure che ci occorrevano sono state prese in loco dal nostro inviato Alessandro Sala. Si può vedere bene la frenata della ruota destra evidenziata in giallo ed anche la piccola porzione della frenata ruota sinistra, presente in quel piccolo tratto che nella realtà è tinteggiato di verde e che è poco più in là della riga che delimita la pista; abbiamo posto la vettura con un angolo di incidenza col muro di soli 42° invece dei 45° di cui si è parlato, ed anzi dal nostro rilievo l’angolo, in relazione alla frenata, dovrebbe essere maggiore (come scritto in precedenza), ci siamo tenuti così molto prudenti per la nostra analisi, perché un impatto a 50° o più è quasi frontale e gli effetti sulla vettura sarebbero stati molto diversi. Ma veniamo allo schema, c’è qualcosa che colpisce subito la nostra mente, se guardate bene la vettura nella fase in cui colpisce il muro ha la ruota posteriore sinistra che quasi tocca ancora la superficie dura e non l’erba, in pratica una vettura messa in diagonale nella posizione con la quale dovrebbe arrivare rispetto alla frenata sull’asfalto non avrebbe lo spazio sufficiente per compiere una rotazione antioraria di oltre i 42°, perché dai segni presenti sul muro si vede come abbia toccato prima con la ruota posteriore destra e poi con l’anteriore; quindi non solo non c’era lo spazio sufficiente (585 cm lato interno prima che l’alettone toccasse il muro) ma la superficie in erba non ha un grip tale da tenere la vettura incollata al terreno neppure se in quell’ultimo istante si fosse girato tutto lo sterzo a sinistra, in pratica la monoposto appena arrivata sul prato dovrebbe aver ‘galleggiato’ (anche per una piccola differenza di quota) tenendo la traiettoria della frenata. Solo arrivando già parzialmente girata (tipo testa-coda) verso il muro poteva subire un impatto del genere, ma questo presuppone ci siano altri segni di frenata compresi quelli delle ruote posteriori che però sono assenti. Tra l’altro un incidente del genere alla velocità presupposta di 105 Kmh non porterebbe gravi conseguenze al Pilota con il grado si sicurezza delle monoposto odierne; e comunque a quella velocità si percorrono circa 30mt al secondo, è veramente possibile che la vettura abbia, in quel piccolo lasso di tempo e di spazio cioè 5,85 mt ed 1,8 decimi di sec. compiere una rotazione antioraria tanto da arrivare quasi parallela al muro, sbattere, rimbalzare sulla pista per poi continuare per altri 40 mt e tornare a toccare il muro e finire la sua corsa a ridosso del cavalcavia? Come illustrato dalla foto in basso

 

alonso2

Francamente come ipotesi la troviamo come minimo assurda, soprattutto in quanto abbiamo partorito tutta la storia partendo dalla foto con la frenata, quindi la domanda è se l’impronta delle gomme a terra è veramente quella della vettura di Alonso, la risposta è che secondo noi quella frenata non corrisponde e non fa parte assolutamente dell’incidente occorso allo spagnolo. Oltretutto in quella zona, andando più avanti ci sono altri segni di frenata, tutti incompatibili con l’impatto della vettura, probabilmente segni precedenti e, come per la foto che abbiamo preso in considerazione, l’impronta a terra è molto stretta come se non fosse stata una F1 a frenare, ma una vettura con gomme più piccole, a conforto di quanto dico voglio ricordare che in caso di frenata la vettura tende a coricarsi sull’anteriore aumentando la superficie degli pneumatici a contatto con l’asfalto, tutti voi avrete visto tanti bloccaggi delle ruote anteriori durante le corse che lasciano impronte ben larghe e vistose nuvole di fumo. Questa ipotesi esclude la frenata ma non esclude i segni sul muro che sono quasi in corrispondenza di essa.

IPOTESI 2

Vediamo un’altra dinamica che è interessante e forse più vicina alla verità come da foto qui sotto

alonso3

Partiamo da 2 presupposti, le immagini diffuse dal giornale spagnolo ‘Marca’ e le dichiarazioni di Vettel; il tedesco ha dichiarato che Alonso procedeva lentamente, ed infatti si vede dalle foto che sorpassa l’asturiano; ora la domanda è cosa significa andare piano in F1? Un pilota esperto, anche se non ha un contachilometri si rende perfettamente conto della velocità a cui sta andando come si rende conto della velocità degli altri, andare piano in quella curva poteva significare forse essere intorno ai 100-120 Kmh visto che Alonso viene sorpassato abbastanza agevolmente e all’esterno, quindi la sua macchina era in traiettoria interna (che non è quella ideale) e lenta, in questo caso, quindi, Fernando teneva il volante girato verso destra per percorrere la curva, a questo punto accade qualcosa di imprevedibile, la macchina continua a rallentare e sembra quasi non avere a bordo un conducente, si accosta al muretto e lo colpisce in punto in cui il muro è tondo (proprio quello della foto vicino alla frenata), rimbalza sulla pista, ma visto che il pilota ha ancora lo sterzo inclinato a destra colpisce di nuovo il muro quasi parallelamente, la ruota posteriore destra salta via dal mozzo, la sinistra invece resiste, l’alettone posteriore si distrugge e passa sotto la vettura, un detrito o la parte di una sospensione colpiscono uno dei sensori d’urto che segnala oltre 30G, la forza d’inerzia e l’attrito contro il manufatto in cemento spinge la vettura per quasi 150 mt prima di fermarsi a ridosso del cavalcavia. Come vedete e anche come è intuibile, questa spiegazione è molto più logica e giustificherebbe in parte i segni prossimi alla curva e presenti sul muro, ed escluderebbe qualsiasi tipo di frenata, a tale proposito voglio fare presente che una vettura di F1 visto il carico aerodinamico che possiede rallenta già abbastanza appena viene lasciato il gas, fattore a cui contribuiscono anche le gomme più grandi rispetto ad altre categorie. Ma passiamo ad un’altra dinamica molto simile.

IPOTESI 3

alonso4

Questo caso esclude completamente che la vettura abbia toccato presso la curva, ma sembra quasi che Alonso abbia tentato semplicemente di parcheggiare, o comunque abbia avuto qualche problema durante il quale non ha più avuto il controllo della vettura, per cui visto che girava verso destra il volante è rimasto in quella posizione fino a quando la monoposto si è fermata accostando lentamente e senza nessun grande impatto.

COSA E’ ACCADUTO VERAMENTE AD ALONSO?

Tutte le ipotesi che abbiamo fatto, soprattutto la 2 e la 3, in quanto la 1 si esclude da sola, presuppongono che lo spagnolo abbia perso non solo il controllo della vettura, ma soprattutto il controllo delle sue attività motorie, almeno per un tempo sufficiente a far impattare la macchina contro il muro; ma andiamo per gradi e cerchiamo di porre delle domande o mettere dei punti ai quali rispondere.

–  Può aver subito una scossa elettrica? Dovuta soprattutto ad un’avaria alla guarnizione della MGU-K, che tanti problemi ha dato in quei giorni? Ricordiamo che il pezzo era difettoso per stessa ammissione della Scuderia e che si è provveduto a ‘tamponare’ la cosa in fabbrica a Woking, costruendo un elemento ad hoc che andasse ad eliminare il fastidioso problema. In teoria è possibile essere ‘folgorati’ da una scossa elettrica in vettura anche se molto improbabile, la vettura è isolata dal terreno dagli pneumatici, se ci dovesse essere una forte dispersione di energia elettrica il corpo umano è il conduttore ideale su cui scaricare elettricità, perché è composto da acqua e la pelle è molto ricettiva e sensibile e adatta allo scopo; eppure se si è completamente isolati da tuta, guanti e casco come può accadere di essere folgorati? Per un principio che si chiama differenza di potenziale, l’elettricità in questo caso (un grande flusso di elettroni che cerca di ‘spostarsi’) è alla ‘ricerca’ di qualcosa su cui scaricarsi,  un telaio in carbonio è un ottimo conduttore e se l’intensità della corrente è sufficiente potrebbe passare attraverso l’abbigliamento di un pilota che certo non è studiato per l’isolamento elettrico quanto invece per essere resistente al fuoco, tra l’altro la gravità dell’eventuale scossa dipenderebbe dall’amperaggio cioè dall’intensità (quantità di elettroni in movimento nella sezione del conduttore in rapporto all’unità di tempo) dell’energia elettrica, più che dal voltaggio della stessa. Pur tuttavia dobbiamo dire che tale casualità è rara ma non impossibile, viste le tantissime connessioni elettriche di queste vetture ibride ed un guasto è sempre possibile, come un errore umano nel montaggio o progettazione dei componenti, nessuno è perfetto del resto; adesso immaginate di trovarvi dentro una vettura con quasi tutto il corpo e con la carrozzeria che si è elettrificata a causa di una dispersione di energia dalla MGU-K, ricordate che il carbonio è un ottimo conduttore, in pratica siete circondati dalla corrente elettrica, la quale, ‘non vede l’ora’ di scaricarsi sul vostro corpo a base acquosa, pensate davvero che basti una sottile tuta o i guanti a non farvi correre pericoli?  La folgorazione potrebbe spiegare la perdita di controllo della vettura, lo svenimento e il risvegliarsi in stato di agitazione e il susseguente uso di sedativi da parte dei medici a questo proposito voglio ricordare che Alessandro Sala a 2 ore dall’incidente, visto che in redazione l’ipotesi scossa stava prendendo corpo, ha interpellato il primario di Anestesia e Rianimazione cardio-toracico-vascolare di uno dei migliori ospedali italiani che sulla possibile ipotesi di una “scossa elettrica”alla base dell’incidente di Alonso, confermerebbe la stessa. Uno shock elettrico puó determinare aritmia cardiaca (nel comunicato ufficiale McLaren del 3 marzo scorso sulla revisione medica ad Alonso, e solo li, si fa accenno ad esami a livello cardiaco! “Having performed an exhaustive series of tests and scans – some of them as recently as yesterday evening – McLaren-Honda driver Fernando Alonso’s doctors have informed him that they find him asymptomatic of any medical issue; that they see no evidence whatsoever of any injury; and that they therefore describe him as entirely healthy from neurological and cardiac perspectives alike”. ).  Quindi quanto avvenuto è perfettamente compatibile con un trauma da folgorazione: a questo scopo spieghiamo che la ‘scossa’ per non lasciare effetti permanenti non deve superare una certa soglia che varia a seconda della frequenza (Hertz), del voltaggio,  dell’intensità (Ampere) e della massa dell’essere umano in questione; per esempio la corrente continua (CC) è meno pericolosa della corrente alternata (CA) e per avere effetti sull’uomo (normotipo di 70 Kg) ad esempio con una corrente a basso voltaggio e CC, sono sufficienti  75 mA per ottenere l’effetto ‘let-go’ cioè la contrazione che per istinto permette il distacco dalla fonte, con intensità maggiori invece intorno ai 300-500 mA anche solo per un secondo si hanno una serie di effetti, fibrillazione ventricolare, contrazioni muscolari involontarie, attacchi epilettici, blocco temporaneo della respirazione (apnea) etc. Per quanto riguarda l’urto con commozione celebrale, una volta persi i sensi la muscolatura del collo non avrebbe supportato in maniera efficace l’impatto e il pilota non avrebbe avuto neppure il riflesso per prepararsi ad esso subendo così un colpo di discreta portata e lateralmente oltretutto. Però, se commozione c’è stata tanto da dover rimanere fermi per qualche settimana, non si capisce come mai Alonso non sia uscito dall’ospedale senza un collare e poi entrare in una vettura per ripartire, in questi casi i medici raccomandano sempre di essere molto più che prudenti.

– Alonso può aver avuto un malore? Anche questa ipotesi è plausibile e anch’essa rara, soprattutto per un atleta della sua portata, uno che si allena in bici macinando centinaia di Km, un uomo che si sottopone a continui controlli e della cui disciplina non dubitiamo. Non è comunque da scartare tale evenienza, un malore, potrebbe averlo fatto svenire, un giramento di testa, un problema cardiovascolare, ci sono casi in cui certi problemi non si possono prevedere e spesso sono passeggeri, insomma non lasciano tracce molto tangibili della loro presenza, ovvero non nel lungo tempo, ma solo nell’arco di poche ore e questo potrebbe giustificare i giorni passati in ospedale, in tutto questo si aggiunge il silenzio dei medici, in genere quando si tratta di personaggi famosi o di una certa rilevanza sociale, i medici di un ospedale fanno conferenze stampa ed emettono dei bollettini, accade sempre se ci fate caso ed anzi accade anche per casi molto più gravi, figurarsi se nel caso del ricovero di Alonso proprio in Spagna non si sarebbe fatto ciò che è la prassi; invece tutti zitti, perché, sembra, che il ‘consiglio’ di non parlare sia venuto da molto in alto, ed infatti ancor oggi non si sa nulla di preciso se non le dichiarazioni della McLaren che essendo di parte sta diventando sempre meno credibile, soprattutto dopo aver giustificato l’incidente con l’intensità del vento, che, per inciso, in quella giornata soffiava sulla coda delle vetture nella curva 3 e non lateralmente come è stato scritto.

– Ci può essere stato un cedimento meccanico? Come prima impressione, lì sul momento ho pensato anch’io questo, ma poi sulla base dei discorsi precedenti non sono certo che possa essere accaduta una cosa simile, una parte di possibilità comunque rimane, potrebbe aver ceduto una sospensione, oppure lo sterzo, ma se Alonso procedeva a bassa velocità come mai non ha avuto almeno il tempo di prepararsi all’urto, avvenuto poi parallelamente al muro? E’ immaginabile che a 300 Kmh una cosa del genere possa provocare una tragedia, ma ad 1/3 di questa velocità non è possibile che i traumi ricevuti dal Pilota possano essere tanto importanti e comunque improbabile che tale evenienza lasci il conduttore del veicolo così sorpreso da non poter reagire minimamente. Rimane il fatto che l’ipotesi non è da scartare a priori.

Adesso andiamo a verificare alcuni episodi, qualcuno poco edificante, che hanno fatto da contorno a tutta la vicenda e che per come sono stati gestiti hanno marchiato di mistero tutto l’accaduto; le telecamere del circuito erano accese, nessuno ha mostrato delle immagini, è possibile che non fossero in fase di registrazione ma solo on line (cosa che riteniamo impossibile)?

E se è così perché non si tiene un archivio anche dei test, visto che l’incidente in F1 può sempre scapparci per la sua naturale pericolosità?

Perché sia il fotografo che ha ripreso l’incidente, sia Vettel sono stati convocati al Box McLaren? Ron Dennis voleva solo conoscere i fatti oppure sincerarsi di quante informazioni potevano uscire sui media? Riferiamo le parole del nostro inviato
Alessandro Sala:

 “Vettel, unico testimone insieme al fotografo di cui riportiamo le dichiarazioni a questo link dell’articolo precedente  (link), viene chiamato subito dopo l’incidente in McLaren per raccontare la sua versione che conosciamo.  Il 26 febbraio, primo degli ultimi 4 giorni di test, siamo gli unici ad assistere e documentare in parte un nuovo rendez vous tra il pilota tedesco della Ferrari e la McLaren. Vettel verso le 17.45 entra “a tutta velocitá” dalla porta nell’hospitality McLaren inseguito da ragazzi in cerca di autografi e accompagnato da un uomo Mclaren che vediamo nella seconda foto.

vettel_incidente_AlonsoGuardo dentro l’hospitality e non vedo nessuno, giro dietro la stessa e mi accorgo che i ragazzi a caccia di Vettel stazionano davanti a un van (territorio neutrale e nascosto). Mi confermano sia entrato in quel van. Attendo una una mezzora e…scende il tedesco che, firmato qualche autografo, si allontana in tutta fretta con l’uomo McLaren 

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Perchè è stato necessario risentire Vettel in casa McLaren? Perché farlo entrare direttamente dall’hospitality invece di farlo arrivare dietro di nascosto e lontano da occhi indiscreti?

 Da testimonianze dirette raccolte sul circuito e dalla nostra ispezione risulta assodato che:

1.La Fia ha tacitato il personale medico del circuito subito dopo l’incidente.

  1. Nessun segno sull’asfalto nella zona dell’incidente di Alonso è attribuibile a sue frenate e/o testacoda e/o uscite diverse da”accompagnare la monoposto verso destra e proseguire in linea retta contro il muretto. Ciò viene confermato anche dal video inedito che oggi l’emittente spagnola Antena 3 ha trasmesso: uno spettatore registra quanto accaduto col telefonino e dal rumore di fondo in nessun momento si sente rumore di frenata o sgommata.
  1. Non è stato emesso alcun comunicato medico ufficiale dal personale medico del  circuito ,nessun comunicato medico ufficiale da parte dell’ospedale,nessun comunicato medico ufficiale da parte dei medici della famiglia. Dopo quelle fatte poco dopo l’incidente e in ospedale, non vi è stato nessun comunicato e/ dichiarazione da parte del manager di Alonso.
  1. Nessun comunicato ufficiale della Fia, della Fom, di altri piloti a parte dichiarazioni e visite di rito. Solo oggi c’è stato un comunicato emesso dalla Grand Prix Driver’s Associations (questo il link: http://www.telegraph.co.uk/sport/motorsport/formulaone/mclaren/11454662/Drivers-union-presses-McLaren-and-FIA-over-details-of-Fernando-Alonso-crash-to-reassure-its-members.html … ) Rumors sul boicottaggio primo Gp e dichiarazioni di Ecclestone di ieri non smentite. Bernie Ecclestone: In McLaren non vogliono parlare di niente sull’incidente di Alonso, cosicché non c’é molto che noi possiamo fare.”
  1. Nessun’altro segno sul muretto di protezione parte interna curva che possa giustificare ulteriori impatti della macchina (giá smentiti dalla testimonianza del fotografo).
  1. Il video sul suo (Alonso) canale youtube del 27.2, a 5 giorni dal l’incidente, smentirebbe tutte le illazioni sulla sua perdita di memoria x 1 settimana??
  1. Infine proprio oggi Alonso è tornato a twittare, dando appuntamento in Malesia, aggiornando i follower sulla sua preparazione/ripresa fisica e,cosa più ironica vista la ridda di voci su una sua amnesia, lanciando l’hastag #dovevisietesvegliatioggi….

C’è forse la possibilità che loro stessi, cioè la scuderia brancoli nel buio non sapendo esattamente cosa sia accaduto? Forse sul momento, ma poi confrontando la telemetria con i dati che vengono fuori smontando la vettura si dovrebbe fare luce sull’esatta ragione dell’incidente.

Come mai alla conferenza stampa indetta dalla McLaren si annuncia che ci sarebbe stato anche Boullier ed invece si presenta solo Ron Dennis, tra l’altro conferenza stampa riservata ai soli giornalisti della carta stampata? Si voleva evitare un enorme tam tam mediatico sui social network?

Ron Dennis nella conferenza di cui sopra ha assicurato che la vettura non ha avuto problemi e che la telemetria lo ha confermato, come mai però questo documento non è stato mostrato pubblicamente?

Sempre Ron Dennis afferma che Alonso ha accusato i sintomi di un trauma cerebrale ma non ha avuto un trauma cerebrale, una specie di indovinello che si potrebbe proporre ad un bambino di 5 anni: qual è la verità? E perché non è un medico a rilasciare certe dichiarazioni?

Alonso una volta uscito dall’ospedale dove è andato? E’ volato  ad Oviedo città che dista quasi 800 Km da Barcellona: come ha raggiunto la destinazione? Con un viaggio in aereo, treno o automobile? In tutti i casi un viaggio del genere è altamente sconsigliato a chi ha subito una commozione cerebrale, ed anzi è consigliabile evitare traumi di qualsiasi genere, aereo compreso che non è il massimo per la colonna vertebrale, sia in fase di decollo che di atterraggio sia per eventuali vuoti d’aria in volo, idem dicasi per la macchina ancora più pericolosa e il treno non adatto per le continue vibrazioni. Quindi cosa ha avuto esattamente Alonso se è stato dimesso in così poco tempo tanto da tornare a casa?

Come vedete ancora molte domande rimangono senza risposta e noi ci asteniamo di correre dietro alle tante voci che circolano riguardanti presunte amnesie retrograde; scosse da 600-700-800 watt (nessuno che parli di ampere…) e chi più ne ha più ne metta, ischemie transitorie, ictus, vuoti di memoria temporanei e teorie che più che di complotti sembrano parlare di fantascienza o di torbide organizzazioni dedite alla disinformazione stile men in black.

Cerchiamo di rimanere con i piedi per terra e capire quali possano essere le conseguenze di ciò che è accaduto in relazione alle nostre ipotesi, perché se si vuole capire bene un fenomeno bisognerebbe partire dai suoi effetti e una volta conosciuti questi cercare di arrivare alla causa.

La domanda è, cosa comporterebbe per la McLaren-Honda e per la F1 in generale se la causa dell’incidente fosse dovuta a dispersione di energia elettrica?

Per il Team di Woking e per la Honda un danno che non è possibile quantificare; la probabile esclusione da alcuni GP o da tutta la stagione, l’enorme danno di immagine, il controllo preventivo ed accurato di ogni attività tecnologica sulle vetture, il risarcimento ad Alonso e  probabilmente la perdita dello stesso come Pilota titolare.

Per la F1 uno stop precauzionale di tutte le attività per almeno 6 mesi, perché se ha sbagliato la McLaren potrebbero sbagliare anche gli altri;  riscrittura delle regole e probabile accantonamento delle nuove Power Unit, cancellazione di GP, cause per danni intentate da sponsor, circuiti e probabilmente da tutte le altre Scuderie, insomma la fine, la morte della F1 o almeno uno stato di coma irreversibile e miliardi di dollari buttati al vento (appunto!).

Voi capite bene che una cosa del genere non è possibile e quindi si farà tutto quanto è nei poteri delle persone preposte per non far trapelare la verità sempre se questa lo sia.

Nel caso invece si sia trattato di un malore di Alonso, c’è sempre dietro l’angolo la possibilità che una cosa del genere accada di nuovo e possa coinvolgere altri in pista oltre che se stesso, anche qui massimo silenzio visto che si tratta di uno dei Piloti più popolari del circus e sarebbe più che clamoroso un suo addio alle corse, con evidenti strascichi legali con la McLaren-Honda che farebbe molta fatica a digerire il tutto, come gli sponsor del resto.

Nel caso l’incidente abbia come causa un cedimento meccanico, sarebbe sempre la Scuderia ad essere nei guai con conseguente esclusione da alcuni GP, probabili multe, controllo severissimo di ogni attività, ancora strascichi legali con il Pilota e perdita di immagine molto alta per la McLaren-Honda.

Ora che abbiamo parlato di quanto avvenuto, qualcuno di voi si sarà fatta una sua idea, magari differente dalla nostra, ma come si dice, il mondo è bello proprio per questo, ognuno la pensa come vuole…

La Redazione

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