Il 4 Luglio di sessant’anni fa la Fiat, su iniziativa dell’Ing. Giacosa, “mise al mondo” quella che diverrà, nel corso degli anni, un’icona del “made in Italy”: la Nuova 500.
Il cui mito continua, senza, senza mai accennare a scemare, fino ai giorni nostri. Ed in quelli a venire.

Alzi la mano chi, tra coloro facenti parte della categoria dagli “enta” in su, non abbia un ricordo o un aneddoto che lo riguarda associato al “cinquino”. Praticamente nessuno.
La Fiat Nuova 500 del ’57 ha pervaso così tanto le nostre vite ed i nostri racconti da diventare, indissolubilmente, una parte della storia d’Italia, quella industriale-automobilistica così come quella del costume.
Eppure gli inizi del nuovo modello non furono per nulla semplici.
Raccogliendo l’eredità della “sorella maggiore” 600, la prima auto che motorizzò le famiglie italiane del Dopoguerra, la Nuova 500 dovette declinare quello stesso concetto di economicità rendendolo ancor più fruibile “per tutti”.

“Nuova 500 N” del 1957 e Brunella Tocci, Miss Italia 1955.

Difatti, le scelte degli allestimenti interni, molto spartani, e la stessa propulsione, affidata ad un bicilindrico di 479cm³ e 13 CV, non stavano rendendo la nuova vetturetta “appetibile” per coloro che, pur provenendo dalla Vespa o dalla Lambretta, cercavano un mezzo di trasporto più comodo e con “un tettuccio sopra la testa”, senza rinunciare alle cose già viste a bordo della 600.
Il prezzo, infatti, di 490.000 lire, equivalente a 13 mensilità medie di un operaio, mettevano la vettura “fuori mercato” rispetto agli standard leggermente più elevati della più grande, capiente, e meglio motorizzata, 600.
Dopo circa quattro mesi di scarse vendite, la Fiat dovette quindi correre ai ripari, sia arricchendo i contenuti dell’utilitaria (migliorandone gli allestimenti ed incrementando la potenza del motore a 15 CV), sia variando il prezzo, creando due allestimenti: la Economica (con interni spartani analoghi a quelli della prima versione ma col motore migliorato), ora venduta al prezzo di 465.000 Lire, e la Normale (con tutte le migliorie sopra descritte) al prezzo iniziale di 490.000 Lire.
Fiat, tra l’altro, decise di rimborsare la differenza di 25.000 Lire (oltre ad aggiornare il motore alla nuova specifica, tramite un carburatore Weber rivisto e modifiche a fasatura ed alzata valvole) a quelli che furono gli acquirenti “della prima ora”, caso unico nella storia.
Dopo questi “aggiustamenti” la carriera della 500 spiccò letteralmente il volo, diventando l’auto che, sostanzialmente, motorizzò un Paese (e non solo), ed arrivando, con le sue più recenti iterazioni, fino ai giorni nostri, sancendo l’eredità di un marchio, come quello Fiat (ora facente parte del gruppo FCA), che continua a rappresentare la “motorizzazione di massa” in Italia.
Per cui, dopo 60 anni, diciamo “auguri Cinquino!”, sicuri che farà parte delle nostre vite per ancora tanto tempo a venire.

 di Giuseppe Saba (Twitter: @saba_giuseppe)

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