LIMITAZIONI DRASTICHE IN FORMULA 1 PER IL 2021

Cosa succederà nella formula 1, ora che le regole sono cambiate?

Costi minori per le squadre dell’anno 2021, test aerodinamici ridotti e limitazioni nello sviluppo di motori e di superfici aerodinamiche. Le ultime novità della settimana.

Il campionato di formula 1 potrebbe pagarne il prezzo…oppure no?

La risposta è per forza di cose articolata e ci potrebbe essere un insieme di aspetti che, messi tutti assieme, renderebbero queste scelte impopolari ancora e comunque efficaci per dare lo spettacolo che i fan meritano.

GLI ASPETTI DA CONSIDERARE

Il discorso della classe regina automobilistica, per essere compreso a pieno, si deve affrontare attraverso i seguenti aspetti:

  • Stagnazione dei regolamenti.
  • Evoluzione tecnologica al supporto dell’innovazione delle macchine
  • Il costo effettivo delle idee.

Il motivo per il quale i nuovi regolamenti, in realtà, sono necessari per riportare equilibrio sulla griglia di partenza sono presto spiegati con la seguente frase. Questa è sicuramente in grado di riepilogare la situazione tecnica attuale tra le varie scuderie:

“processi digitali sempre più avanzati e intelligenti, permettono lo sviluppo e l’ottimizzazione di idee, che in genere sono a costo zero, grazie a regolamenti oramai invariati da tre anni (al 2021)”

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Il costo delle idee, che è legato all’intuizione umana e che quindi avviene tramite il ragionamento spontaneo, e non grazie ai soldi in un conto bancario, è gratuito.

LE CONSEGUENZE

Questo ragionamento spontaneo è ulteriormente agevolato da regolamenti che sono invariati da oramai troppo tempo per non permettere stravaganze e uscite di campo. Volete un esempio?

Sono bastati circa due anni per dare vita al DAS e se non si ponesse un freno la situazione potrebbe svilupparsi in due modi:

  • Qualcuno deve dichiarare che il DAS è illegale (fatto) per impedire bolle di costo a rischio di esplosione, solo per rincorrere soluzioni mai previste prima.
  • Se nessuno lo dichiara illegale, le squadre con più soldi potranno continuare a svilupparlo meglio di altre. Lui e tutte le idee stravaganti che derivano dallo studio legale di un regolamento che non cambia.

Come si suol dire, è tutto quanto così fermo che si può studiare a fondo quanto si vuole.

LA STORIA DELLA FORMULA 1 INSEGNA

Si entrerebbe in una questione di leggi e regolamenti tecnici dal quale non si uscirebbe più se non con la dipartita delle piccole squadre, che non possono avere tutti i soldi necessari allo sviluppo di idee nate da uffici di avvocati che svolgono autopsie di un regolamento stagnante.

Del resto, la storia della F1, se si scava, non è mai stata di concessioni, bensì di aggiunte di limitazioni.

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Si pensi al cambio drastico del post 2008, con una grande pulizia imposta per la maggior parte delle appendici aerodinamiche delle vetture.

Si pensi poi al 2018, dove si impose la nuova ala senza deviatori.

Se pensi all’ormai fù cambiamento del 2021 (rimandato al 2022) dove l’auto avrebbe rivisto gran parte della sua aerodinamica per perdere deportanza e migliorare la scia, favorendo i sorpassi.

La storia ci insegna, che si è sempre agito per sottrarre possibilità e questo caso, oggi, non fa eccezione. Soprattutto in periodo di COVID e quindi di crisi economiche, non possiamo permetterci che troppe idee gratuite, grazie a regole troppo conosciute e ferme, siano in mano solo ai team che possono poi svilupparle economicamente. Cosi sì che il gap tra le squadre crescerebbe. Sarebbe cosi alto da creare due categorie completamente differenti. A due velocità.

CONCLUSIONI

Ecco quindi che ho detto la mia su un intervento a prima vista impopolare, ma necessario per non aumentare divari. Proprio come detto, in tempi di crisi economica, dovendo agire in fretta, non si può riscrivere l’intera legge tecnica alla quale sottostare.

Servono interventi poderosi e da “economia di guerra” e diventa quindi subito più semplice dire: il regolamento è lo stesso, ma non avrete soldi, gallerie del vento o aree di sviluppo libero sulle auto, per sfruttarlo più di quanto già fatto.

Credetemi, si arriverebbe all’esplosione dei costi, e a non più di 8 macchine sulla griglia di partenza. Meglio così quindi.

A presto, dall’ing. Alberto Aimar.

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