Doppietta Mercedes davanti a Raikkonen e Verstappen. Errore grossolano di Seb dopo una gara da leader

L’incredibie è avvenuto: dal quattordicesimo posto Lewis Hamilton ha rimontato e vinto un rocambolesco GP di Germania, condizionato da scrosci di pioggia che corrispondono ad un incubo per la Ferrari e per l’idolo di casa  Sebastian Vettel. La Mercedes ha costruito un incredibile doppietta completata da Valtteri Bottas, scudiero nel finale dopo aver tentato un attacco al campione del mondo. Terzo Kimi Raikkonen, ancora una volta anonimo nelle fasi salienti della gara. Quarto Verstappen mentre si è ritirato anche Ricciardo a causa dell’ennesimo guasto alla sua power unit.

Alla partenza Vettel scatta bene e tiene dietro Bottas, mentre Raikkonen resiste ad un deciso attacco di Verstappen che però è costretto ad arrendersi. Hamilton non parte benissimo dalle retrovie, perdendo una posizione, ma poi ha cominciato a risalire facilmente la china fino al quinto posto in pochi giri. Si ferma presto Kimi passando alle gomme Soft iniziando a girare velocissimo. Infatti, alla sosta dei primi, Kimi si ritrova addirittura in testa ma con una probabile strategia a due soste contro la fermata singola degli avversari diretti. Dopo qualche giro con Seb alle spalle, il finlandese viene invitato da Jock Clear a cedere il passo al compagno di squadra che torna così al comando. Nel frattempo, Ricciardo accosta e si ritira.

Dopo quaranta giri arriva la pioggia, che si rivelerà una mannaia per i tifosi della Ferrari: con l’umido Hamilton comincia a volare ricucendo il distacco dai primi, mentre Bottas approfitta di un’indecisione di Raikkonen durante il doppiaggio di Magnussen per soffiargli la seconda posizione. Due giri dopo ecco il dramma per i ferraristi: Vettel blocca il posteriore alla curva Sachs ( in quel momento bagnata) andando a sbattere contro le barriere. La regia inquadra la SF71-H nella ghiaia con Seb disperato, che sbatte i pugni contro il volante e con il team radio in cui si scusa con la squadra. Va detto, un errore che sembrava da poco e che invece si è rivelato devastante per le ambizioni del quattro volte iridato. Vettel era qui per allungare nel mondiale e vincere in casa, ma tutto è finito lì, alla curva 13 dove anche molte ambizioni mondiali del tedesco vengono compromesse.

Entra in pista la safety car con Bottas e Raikkonen che rientrano montando la UltraSoft, mentre Hamilton resta in pista con la stessa gomma che aveva qualche giro in più sulle spalle. Alla ripartenza Bottas attacca in maniera decisa il compagno di squadra, ma al richiamo via radio di Allison che gli intima di tenera la posizione si rimette a scortare la cavalcata di Lewis.

Succede poco nel finale con Hamilton che vince e torna nettamente in testa al mondiale, con 188 punti contro i 171 di Vettel costretto al primo ritiro stagionale. Era l’unico ad aver sempre conquistato punti. Seconda posizione per Bottas davanti a Raikkonen. Dunque anche la Mercedes torna al comando tra i costruttori con 310 punti contro i 302 del Cavallino.

Quarta posizione per Verstappen davanti ad un ottimo Hulkenberg, che permette alla Renault di rafforzare la quarta posizione mondiale davanti alla Haas. Sesta posizione per Grosjean davanti alle Force India di Perez ed Ocon. A sorpresa l’Alfa Romeo-Sauber ce l’ha portata a punti Marcus Ericsson, davanti ad un ancor più sorprendente Brendon Hartley che riporta la Toro Rosso-Honda nella top ten.

Prossimo appuntamento domenica prossima con il GP di Ungheria a Budapest.

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