Il pilota austriaco è morto in Svizzera in mezzo ai propri familiari dopo un peggioramento delle sue condizioni di salute

Una brutta notizia ha scosso il mondo della Formula 1 alla vigilia del Gran Premio di Monaco: Niki Lauda è morto nella notte di lunedì 20 maggio. L’austriaco si era già dovuto allontanare dal mondo dei motori lo scorso agosto, a causa di un improvviso trapianto di polmoni effettuato a Vienna. Il frattelo Florian, aveva annunciato un paio di giorni fa che per  alcuni problemi ai reni, Niki sarebbe stato trasportato in un centro per fare delle dialisi.

Le condizioni si sono aggravate proprio all’ultimo, costringendo Lauda ad arrendersi tra l’affetto dei propri cari. Questa la mail della famiglia con il quale è stato annunciato il suo decesso: ”Cprofondo dolore, annunciamo che il nostro amato Niki è morto pacificamente con la sua famiglia lunedì 20.05.2019. I suoi successi unici come sportivo e imprenditore sono e rimarranno indimenticabili. La sua instancabile spinta, la sua semplicità e il suo coraggio rimangono un modello e un punto di riferimento per tutti noi. Lontano dal pubblico, era un marito, padre e nonno amorevole e premuroso. Ci mancherà molto”.

L’austriaco era nato a Vienna il 22 febbraio 1949, disputando una carriera ricca di successi. Tre i mondiali vinti, nel 1975 e 1977 con la Ferrari, per poi tornare trionfando nel 1984 con la McLaren TAG-Porsche. In mezzo, il terribile schianto al Nordschleife del primo agosto 1976, nel quale rischiò di perdere la vita. Lauda riuscì miracolosamente a salvarsi, per poi tornare in macchina poco più di un mese dopo a Monza. Al Fuji, nel GP del Giappone, decise di ritirarsi a causa del maltempo per non rischiare la vita un’altra volta. Questo consegnò il mondiale a James Hunt con la McLaren-Ford, in un duello all’arma bianca che durava dalle categorie inferiori.

Dopo il ritiro, Niki si è dato all’imprenditoria, fondando le compagnie aeree ”Lauda Air” e ”Niki”. Dal 2012 era diventato presidente non esecutivo della Mercedes, nel quale box veniva sempre inquadrato durante i GP accanto a Toto Wolff. Da oltre un anno non si vedeva nel paddock del circus iridato ed in molti dicevano che un su ritorno fosse molto vicino. Purtroppo Niki non ce l’ha fatta, ma la sua carriera è ricca di insegnamenti e sarà impossibile dimenticare le sue gesta.

Grazie Niki, l’eroe dei due mondi.

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