Sembra una di quelle gare di bambini all’asilo, quando una giuria di maestri deve decidere chi è il più bravo in una gara e, per non scontentare nessuno, elargisce premi anche a chi non li merita, qui invece c’è in ballo qualcosa di molto più importante che riguarda denaro e potere. Ma andiamo per ordine perché stiamo parlando dello strano recupero di una vettura, la Red Bull, e ci riferiamo proprio ad una sola macchina e cioè quella di Verstappen in quanto l’altra, condotta da Ricciardo, non risulta abbia usufruito di una ‘regolazione’ particolare delle sospensioni come ammesso dallo stesso driver Australiano. Per fare luce sulla vicenda sarebbe bastato che i Commissari della FIA avessero obbligato i meccanici della RB a smontare la sospensione anteriore nel GP del Messico; qualcosa che non viene mai fatto se non su precisa indicazione e dietro una lettera di protesta di un altro Team. I controlli sulle vetture sono spesso semplici e quasi banali e riguardano i pesi, le misure, la flessibilità di alcuni componenti, la benzina etc, di certo non si procede allo smontaggio di apparati complessi anche se qualche dubbio dovrebbe sorgere da parte dei Commissari in certi frangenti. Parliamo infatti di BOP (balance of performance) una pratica che viene adottata in altri campionati quando vetture molto diverse fra loro, per cilindrata, architettura dei propulsori e potenza vengono messe in pista per gareggiare le une contro le altre; in sostanza i rappresentanti delle varie Federazioni cercano dei rimedi per bilanciare le prestazioni di queste macchine con vari artifici, obbligando i team ad adottare zavorre oppure installare flange sull’aspirazione o limitare la pressione del turbo. Quanto sta accadendo dopo la dipartita di Budkowski fa parte di un sospetto che ha preso delle forme molto più reali e mettendo insieme tutti i pezzi di questo puzzle la figura che ne viene fuori è abbastanza chiara.

Prima del GP del Messico Verstappen dichiara che è ottimista sulle prestazioni della vettura e che se la giocherà alla pari con Mercedes e Ferrari; è quanto accade in pista e la RB non solo danza sui cordoli quasi non esistessero, ma in rettilineo diventa quasi parallela al terreno nonostante l’assetto picchiato. Ricciardo dichiara (come scritto precedentemente) che il suo compagno di squadra ha una ‘regolazione’ particolare delle sospensioni; di contro, forse per aver parlato troppo, all’Australiano non viene momentaneamente rinnovato il contratto, mentre a Verstappen viene servito su un piatto d’argento un ingaggio da favola (si parla di cifre molto importanti); Sky fa il diavolo a quattro ipotizzando che la RB abbia una sospensione forse non regolare e che il campionato è falsato, da ricordare che sky paga fior di milioni per avere l’esclusiva, in alcuni paesi, delle gare, quindi ha in qualche modo un certo potere. Dopo quanto accaduto e dopo le tante polemiche escono fuori delle dichiarazioni sconcertanti proprio da parte di Verstappen (che in qualche modo fa retromarcia…) il quale mette subito le mani avanti riguardo le prestazioni in Brasile sostenendo che senza la pioggia la Red Bull non sarà competitiva, come se la monoposto avesse perso d’un tratto tutta la sua prestazione, e poi mette l’accento sul fornitore di benzina, la Mobil, che secondo lui è stato il vero artefice del miglioramento delle prestazioni della Power Unit, il tutto con la convinzione che forse in Brasile ci potranno essere dei controlli più accurati. Ora Budkowski è un tecnico molto abile e le indiscrezioni sono molto limpide, avrebbe messo dei paletti chiari rispetto a tutta una serie di apparati da lui ritenuti illegali; tali dispositivi sarebbero stati per lo più appannaggio della RB che corre con i propulsori Renault, quindi per spazzare via un personaggio scomodo si è pensato prima di rendergli la vita difficile nel luogo di lavoro e poi ingaggiarlo proponendogli un contratto che “non poteva rifiutare”; una strategia degna di Machiavelli e molto ben conosciuta ed attuata dai poteri forti dello sport.

La strategia di favorire RB potrebbe avere delle importanti ripercussioni anche nel 2018, in quanto, con il pieno appoggio di Liberty Media, sembra chiaro che si vogliano 3 competitors il prossimo anno, inserendo nella lista dei possibili campioni del mondo anche Verstappen. Nel frattempo Charlie Whiting rimane al suo posto inchiodato a quella sedia da moltissimi anni…

Marco Asfalto

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