Sono spesso i dettagli che contano e in casa Ferrari, come in casa Mercedes, lo sanno bene. Evitando di parlare di fori sui cerchioni di cui in molti stanno facendo tante parole, forse fin troppe, analizziamo altre parti delle due macchine per scoprire quanto possa essere il livello di dettaglio raggiungibile; quanto possa spingersi oltre la perfezione.

Del resto, pensare che un solo minuscolo elemento possa fare la differenza nella corsa al titolo iridato non è plausibile quanto, invece, focalizzare l’attenzione sul totale, sapendo che è la somma a fare la differenza e non il singolo componente.

Altre zone delle due monoposto, la rossa del cavallino e quella della stella a tre punte, evidenziano differenze che, seppur di ridotte dimensioni, comportano modifiche al flusso non indifferenti. Si, lo ammetto, bisogna spezzare una lancia a favore di Mercedes, che nel caso che analizzeremo, sembra essere stata più attenta al mantenimento di un flusso laminare e pulito, in un’area dove invece non sembra per niente scontato riuscirci.

Al retro-treno, sui lati del diffusore, si sviluppano una serie di alette deviatrici laterali con il compito di espandere il flusso anche verso gli pneumatici posteriori della vettura. (Per altro, un approfondimento di tali elementi è già stato scritto in passato e si può raggiungere, per chi volesse approfondire, al seguente LINK)

L’immagine precedente mostra il componente aerodinamico a bordo della Ferrari di Vettel e Raikkonen.

Sebbene la macchina del cavallino, a dimostrazione della sua validità tecnica, stia combattendo ancora per il campionato costruttori, esibisce paratie laterali del diffusore leggermente differenti e, forse, incomplete rispetto a quanto mostrato dalle auto della casa di Stoccarda.

Nella foto che segue è possibile avvistare, per quanto concerne l’elemento Mercedes, due risvolti sul lato inferiore delle paratie laterali in analisi.

Da sempre, su newsF1.it, concentrandoci sulla tecnica, abbiamo discusso di vortici di estremità e di come questi si possano formare attorno alle vetture. Questo caso potrebbe non fare eccezione.

Quando si sviluppano pressioni differenti sui lati di una superficie aerodinamica, è pensabile che ai bordi della stessa, dove manca una separazione tra le due aree, nasca un flusso di passaggio dell’aria dalla zona con più alta pressione verso la zona con il livello minore.

Nella figura precedente, rappresentati in giallo, sono visibili i passaggi di corrente fluida tra le due aree a pressioni differenti, in corrispondenza degli estremi delle superfici aerodinamiche. Tali flussi creano veri e propri vortici, definiti “di estremità”. Capaci di guastare il flusso e di scombinare una buona porzione delle traiettorie fluide lineari, questo genere di effetti turbolenti sono poco desiderabili attorno ad un componente deportante.

I bordi inferiori del diffusore ne sono molto probabilmente affetti, essendo superfici con una elevata influenza sulla corrente fluida che modifica largamente le sue caratteristiche in base alle distorsioni imposte dall’elemento aerodinamico. La bassa pressione sotto al diffusore, in netto contrasto con lo schiacciamento delle molecole al di sopra, rendono il diffusore un elemento soggetto ad una grande differenza di pressione dai due lati. Ai vertici delle sue superfici, in mancanza di una separazione netta delle due porzioni di corrente, l’effetto potrebbe consistere in una abbondante generazione di vortici (disegnati in giallo nella figura precedente) con conseguente deterioramento delle caratteristiche di pressione, direzione e linearità delle traiettoria d’aria sotto l’appendice aerodinamica. Ciò implicherebbe la riduzione degli effetti benefici di deportanza e aumento di resistenza all’avanzamento.

Inserire lame per tagliare i vortici e per estendere la separazione tra le due aree può sicuramente agevolare il mantenimento di una corretta corrente fluida al di sotto del diffusore.

Così sembrerebbe aver agito Mercedes, ed in figura seguente è percepibile l’effetto migliorativo finale.

 

Condizione Ferrari.

Condizione mercedes.

Il risultato è una rinnovata efficienza aerodinamica per il team della stella a tre punte che potrebbe contare su una migliore deportanza dell’elemento in questione. A dimostrazione di questo fatto, del resto, sin dal GP di Russia è possibile osservare una Ferrari con maggiori difficoltà in uscita di curva. L’accelerazione bruciante deve essere accompagnata da una buona aderenza al suolo e questo genere di differenza può certamente garantire un livello di aiuto più alto dal diffusore.

Tengo a precisare che non è una unica modifica a sollevare le sorti di un team, ma ogni dettaglio conta e con i fori sui cerchioni, con un diffusore più efficiente e con tanti altri accorgimenti, la Mercedes è stata in grado di fare un passo avanti consistente e percepibile.

Attendiamo con interesse le ultime due gare della stagione per eventuali colpi di scena o migliorie Ferrari. Il campionato costruttori non è ancora chiuso e può ancora succedere di tutto.

A presto

Dall’ing. Alberto Aimar

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