Il miglior rotativo mai creato è stato realizzato da uno YouTuber americano, Rob Dahm.
Il colossale progetto nasce dalla passione per il particolare tipo di motore, il Wankel, ovvero un motore a combustione interna che non utilizza pistoni e bielle.
Tale particolare struttura permette di avere un motore estremamente semplice e pertanto leggero ma soprattutto compatto. Sfortunatamente questa architettura non ha convinto l’industria Automotive. Ma Mazda ne ha fortemente sostenuto lo sviluppo fino ad abbandonarla per via delle stringenti normative sulle emissioni.
Negli anni ‘90 però Mazda ha prodotto molti modelli con motore rotativo, denominati Rotary Experimental o RX, ed il più famoso è l’RX7.
Grazie alla struttura leggera e compatta ma molto potente, le vetture RX sono sempre state caratterizzate da un eccellente handiling grazie proprio alla mancanza di peso all’anteriore.
Con l’introduzione del turbo nella quarta generazione di RX7 denominata FD si è scoperto un nuovo livello di potenza. Infatti il rotativo per le sue caratteristiche costruttive riesce a ridurre fortemente il turbo-lag anche montando turbine di dimensioni generose.

Il rotativo a 4 rotori

Con la partecipazione di Mazda al campionato mondiale di endurance, venne prodotta la vettura 787B, un prototipo con motore rotativo aspirato con 4 rotori.
Se infatti sulle stradali si optava per un rotore o due, per produrre sufficiente potenza Mazda ideò il quadri-rotore. Nella sua configurazione naturalmente aspirata produceva oltre gli 800cv a fronte di un peso estremamente contenuto.
La vettura infatti grazie anche a carrozzeria e telaio in fibra di carbonio e Kevlar, pesava solo 830kg. Vinse la 24hr di Le Mans del 1991 battendo Porsche 962 e Mercedes C11.
Da qui ha inizio la chimera per tutti gli appassionati dei motori rotativi, costruire una versione stradale del famosissimo quadri-rotore.

Il rotativo di Rob Dahm

Seppur non il primo a mettere in funzione un rotativo quadri-rotore, Rob Dahm ha certamente creato l’hyper-rotativo che tutti gli appassionati sognavano.
Partendo da una RX7 FD, ha costruito un telaio inedito, ispirato alla Hoonicorn di Ken Block.
Con un motore completamente inedito in alluminio tagliato al CNC e introducendo un turbo di grandi dimensioni.
Con la turbina Garrett GTX5533R da ben 106mm, una vettura stradale monta un turbo con dimensioni nell’ordine dei 40mm, ha sviluppato sulla dyno ben oltre 1000cv, con pressioni del turbo basse.
L’obiettivo è 1600cv ma dalla prima sessione di test è emersa la possibilità di ottenere molti più cavalli.

Nonostante la vettura non sia ancora finita, e manchi la carrozzeria, su misura in fibra di carbonio, il peso è estremamente contenuto, e si stima intorno alla tonnellata a vettura ultimata.
La potenza verrà poi scaricata a terra tramite un cambio sequenziale a 6 rapporti e un sistema di trazione integrale disinseribile.

Il costo di tale operazione? Il proprietario ha stimato oltre i 400k$.
Un costo altissimo ma giustificato dall’incredibile qualità costruttiva e dal tempo impiegato da più ingegneri per la progettazione di componenti inedite ricavate in alluminio dal pieno.
La project car ha poi tantissimi altri dettagli estremamente interessanti. Come il sistema a Carter secco di lubrificazione o il differenziale elettroattuato per la trazione integrale, preso da una Nissan GTR R32 del ‘89. Per gli altri dettagli vi consiglio il canale YouTube Rob Dahm, in cui lo stesso proprietario svela i retroscena dei suoi progetti rotativi.

Video

Come sempre vi lascio con un video, in questo caso del gioiello di Rob Dahm durante una sessione di test sul dinamometro. Occhio alle fiamme.

A proposito dell'autore

Se ha un motore mi piace, e adesso ne scrivo anche un articolo. Che siano auto, moto, aerei o barche mi appassiona. Fotografo e giornalista.

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