Luca di Montezemolo in questi giorni ha dato la responsabilità per la brutta stagione della Ferrari a Sergio Marchionne, ed è tornato a manifestare i suoi dubbi anche sulla gestione di John Elkann.

A poche settimane dalla fine del mondiale 2020, Montezemolo è tornato ad offrirsi per aiutare la Ferrari a superare questo momento difficile. L’ex Presidente che si è candidato a sostituire Louis Camilleri, ha dato la responsabilità della crisi a Marchionne, che lo sostituì nel 2014.

Montezemolo Ferrari

Quando ci fu l’avvicendamento fra Montezemolo e Marchionne, la Rossa veniva da una brutta stagione come quella 2020. Infatti non arrivò pronta all’era ibrida come ha ammesso recentemente lo stesso Montezemolo, che fu costretto a dimettersi.

L’anno successivo ci fu il riscatto della Ferrari, ma un 2016 deludente convinse Marchionne a rivoluzionare la squadra. La prima mossa fu nominare direttore tecnico Mattia Binotto, promuovere tecnici provenienti dal GT come Enrico Cardile, cambiare il tipo di struttura verticale che da sempre viene utilizzata in Formula 1 passando a quella orizzontale.

Quela scelta diede i suoi frutti nel 2017 con Sebastian Vettel in lotta per il mondiale fino all’incidente di Singapore, e per buona parte del 2018 fino alla scomparsa di Marchionne, quando è iniziata la crisi della Ferrari.

Infatti Marchionne determinato a riportare il titolo a Maranello, chiese a suoi tecnici di studiare le zone grigie del regolamento. Invece dall’inizio era Elkann si è ricominciato a rischiare meno, in particolare da quando è iniziata l’indagine della Fia sulla power unit 2019.

Altra accusa di Montezemolo è stata quella a Elkann, di aver dato fiducia all’attuale gestione sportiva. In particolare il suo consiglio è stato quello di prendere tecnici da altre squadre come fece lui portando a Maranello Jean Todt e Ross Brawn.

Invece Elkann ha scelto la strada della continuità, proprio per non ripetere gli errori delle gestioni Montezemolo e Marchionne. Decisione che non convince del tutto, ma che potrà essere giudicata soltanto nel 2022, quando il Presidente ha promesso ai tifosi che la Ferrari lotterà per il titolo.

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