La Ferrari va via dal Bahrain con un bilancio negativo, ma a preoccupare maggiormente è l’addio soltanto a fine stagione di Simone Resta che aumenta i dubbi sulle possibilità di riscattarsi il prossimo anno, e lottare per il mondiale nel 2022.
Il week end della Ferrari si era aperto già con molti dubbi sul futuro visto l’annuncio del nuovo addio di Simone Resta. La situazione è peggiorata dopo la gara di Domenica a causa dell’errore in partenza di Charles Leclerc, e Sebastian Vettel che è arrivato al traguardo soltanto dodicesimo.
Al di là del risultato in pista, visto che la Scuderia di Maranello era consapevole che avrebbe faticato a Sakhir, ciò che preoccupa maggiormente è quanto successo Venerdì. Infatti Resta che doveva occuparsi prima del Covid del cambio regolamentare, è stato mandato in Haas.
La motivazione del budget cap data dalla Ferrari per giustificare la seconda separazione dall’ormai ex responsabile dei telai, non ha convinto. Soprattutto ciò che stupisce, è che questa decisione smentisce quanto negli scorsi mesi John Elkann e Louis Cammilleri hanno ripetuto più volte.
La proprietà ha difeso la squadra, con la motivazione di non voler perdere come nelle gestioni Montezemolo–Marchionne, tecnici di valore. Bene a qualche mese di distanza si è deciso di lasciar andare via Resta che è stato l’ultimo progettista di una Ferrari competitiva negli ultimi quattro anni.
A rendere la scelta ancora più incomprensibile, è il ritardo con cui è stata presa la decisione esattamente come fra fine 2018 e inizio 2019. Infatti soltanto a Gennaio avvenne la sostituzione di Maurizio Arrivabene promuovendo Binotto nel ruolo di team Principal.
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— Scuderia Ferrari (@ScuderiaFerrari) December 6, 2020
In conclusione questo week end mette tanti dubbi sulle possibilità dela Ferrari di riscattarsi nel 2021, ma soprattutto lottare per il titolo 2022. La speranza è che a Maranello sappiano quello che stanno facendo, magari nominando un nuovo direttore tecnico altrimenti fra qualche anno questa stagione sarà ricordata come quella in cui non si è avuto il coraggio di far partire la rivoluzione rossa.