Max Verstappen nelle FP1 e FP2 del Gp del Giappone, ha risposto a chi legava la débâcle di Singapore della Red Bull, alle nuove direttive tecniche. Ottimo inizio di week end della Ferrari, che è stata seconda forza sia nel giro secco che nel long run.

(Photo by Rudy Carezzevoli/Getty Images) // Getty Images / Red Bull Content Pool // SI202309220414 //

Parte forte Max Verstappen, che nelle prime due sessioni di prove libere del Gp del Giappone, ha colto il miglior tempo in entrambi i turni. L’olandese con una prova di forza, ha voluto smentire chi dopo Singapore, legava le difficoltà della Red Bull alle nuove direttive tecniche. All’inseguimento di Verstappen la Ferrari di Charles Leclerc, che ha risposto all’ottimo momento di forma di Carlos Sainz quarto. I due piloti hanno avuto ottimi riscontri dalla SF-23, che con il nuovo fondo si è confermata sui livelli di Monza e Marina Bay, anche a Suzuka. Su un circuito molto selettivo e temuto alla vigilia, la SF-23 oltre che sul giro secco, è stata competitiva anche nel long run. Fra le due Ferrari si è inserito Lando Norris, con una McLaren che ha dimostrato in pista di poter ripetere il week end di Singapore. Tanto lavoro da fare per la Mercedes lontana, e in particolare per Lewis Hamilton, ancora in difficoltà sul giro secco rispetto a George Russell. Alti e bassi per Fernando Alonso e l’Aston Martin, comunque meglio del Gp d’Italia e di Singapore. Andiamo a vedere attraverso i grafici della simulazione qualifica e gara, cosa ci hanno detto le FP2 del Gp del Giappone.

Il distacco di tre decimi che Verstappen infligge al termine del giro a Leclerc, glieli rifila tutti nel primo settore. Se la RB19 fa la differenza grazie ad uno scatenato Verstappen, che pennella tutto il T1 soprattutto lo snake, ed è più veloce della Ferrari in tutte le curve. Questa parte di pista è caratterizzata da tanti cambi di direzione, che la SF-23 come già visto quest’anno, non digerisce, ed è dove deve migliorare domani per dare la possibilità a Leclerc e Sainz di lottare per la pole. Tutto il contrario della MCL60 e della AMR23, con Norris e Alonso che sono gli unici ad avvicinare gli intermedi Verstappen. Attardava invece Russell con la Mercedes che oltre a pagare mezzo secondo a Verstappen, ne accusa due anche dalla Ferrari.

I valori in campo si ribaltano nel tratto centrale. Leclerc sfruttando la forza sul dritto della Ferrari, ma anche con una traiettoria diversa da tutti quanti gli altri al tornantino, fa il record nel secondo settore. Il  monegasco rifila due decimi a Sainz, che con il nuovo fondo utilizzato nella seconda sessione, non ha trovato lo stesso feeling delle FP1. Stesso gap preso da Verstappen, con una RB19 che alla 11 e alla Spoon Curve non fa la differenza SF-23 come nel T1, e non riesce a riprendersi il primato nei rettilinei, anche con la nuova power unit Honda. Intermedio identico anche per Russell, mentre l’Aston Martin, nonostante il lavoro fatto in questi mesi per migliorare l’efficienza aerodinamica, è la quinta vettura nel secondo settore.

Grande equilibrio nel T3 dove la RB19 e la SF-23 sono vicinissime, con Verstappen che precede Leclerc di soltanto 13 millesimi. L’unico distacco importante è quello fra i due piloti Ferrari, con Sainz che come in tutto il giro, anche nel terzo settore non ha ritrovato le stesse sensazioni di Monza e Marina Bay.

Le gerarchie viste nella simulazione di qualifica, non cambiano quando i piloti negli ultimi minuti hanno effettuato il long run. Difficile decifrare il passo della Red Bull. Se si guardano i tempi di Verstappen si dovrebbe dire che ha risolto i problemi delle FP1, ma ha utilizzato le gomme proto. Invece situazione completamente diversa da Perez che è stato più lento di Ferrari e McLaren. Proprio dal long run arriva la notizia migliore di giornata per la Scuderia di Maranello. Leclerc è stato nuovamente il secondo più veloce in pista, facendo meglio di un decimo di Sainz, con una SF-23 che oltre ha avuto un ritmo costante e senza soffrire troppo di degrado. Le due Ferrari hanno tenuto un passo migliore con una mescola di differenza di Norris e Piastri, i quali come Russell un po’ a sorpresa hanno usato le soft, considerando che Pirelli non la considera un pneumatico per la gara. Lontani dai migliori Alonso e Hamilton, che a parità di gomme hanno accusato mezzo secondo da Leclerc, e dovranno lavorare molto questa notte con il loro ingegneri, se vogliono lottare per le prime due file in qualifica, e per podio Domenica.

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