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Nuova direttiva 018 e calo Red Bull: cosa c’è di vero?

Le direttive tecniche in Formula 1 possono cambiare l’esito di interi campionati, lo sappiamo benissimo. Nel 2019 Ferrari vantava un motore estremamente performante, forse uno dei migliori mai prodotti, al termine dell’anno a causa di lamentele su possibili infrazioni tecniche segnalate dai team rivali alla FIA la Ferrari venne costretta a firmare un accordo con la Federazione, mai reso pubblico, ma che tutti pensano abbia influito sulle prestazioni degli anni successivi (soprattutto nell’anno 2020, particolarmente negativo per Ferrari). Altro esempio la direttiva tecnica TD19 dello scorso anno, che coincise esattamente con il periodo del calo di prestazioni Ferrari, ancora una volta, fino a prima della sua introduzione, volta a rivedere il fondo per i problemi di porpoising evidenziati durante la prima parte dell’anno, la vettura di Maranello era in lotta per il titolo mondiale. Quest’anno si è presentata ancora una situazione simile: l’introduzione di una nuova direttiva, la 018 in questo caso, e il coincidente ed inspiegabile calo di prestazione del team che comanda il mondiale.

Sebbene gli episodi possano sembrare apparentemente identici, c’è una variabile in più quest’anno: il cambio tecnico ed il calo di prestazione è avvenuto a Singapore, posso confermare avendola vista di persona che la pista di Marina Bay è una cittadina unica nel suo genere che non presenta somiglianze con alcun altro tracciato in tutto il mondo. Non è inoltre la prima volta che a Singapore si assiste ad uno scenario di questo tipo (una inversione di tendenza rispetto alla linea rossa di dominanza basti pensare a Mercedes nel 2015) motivo per cui la direttiva 018 potrebbe aver influito, ma fino ad un certo punto, e non di certo così massivamente come molti pensano sulle prestazioni e guidabilità della Red Bull.

A tal proposito anche Toto Wolff ha commentato la situazione: “So benissimo cosa vuol dire presentarsi a Marina Bay con una vettura dominante e non riuscire ad ottenere una prestazione in linea con il proprio standard. Sono certo che quello che è accaduto alla Red Bull non abbia a che fare con la direttiva tecnica“. Proprio Toto nel 2015 ebbe esperienza diretta di una situazione pressoché identica, dopo un’annata di dominio la Mercedes a Singapore non fu capace di prestazioni eccelse, Hamilton e Rosberg si fermarono rispettivamente in 5° e 6° posizione in qualifica, mentre in gara terminò solamente Rosberg in 4° posizione, Hamilton si ritira al 33esimo giro per un problema all’acceleratore.

Anche Horner si è detto dello stesso avviso:

È molto, molto strano aver ridotto il ritmo che solitamente riusciamo a mantenere. La macchina semplicemente non risponde ai cambiamenti, si sente il sottosterzo, il sovrasterzo, da problemi in frenata, ed è come se questa volta non fossimo riusciti a portare la gomma nella giusta finestra di lavoro. La monoposto che abbiamo qui per le qualifiche è essenzialmente la stessa che avevamo due settimane fa a Monza e ancora una settimana prima a Zandvoort. Non è cambiato nulla sulla vettura.” Proseguendo poi:

“So che tutti voi vorreste dare la colpa alla nuova direttiva tecnica, ma purtroppo non possiamo, perché appunto non è stato cambiato un solo componente della nostra vettura. Le caratteristiche del circuito sono diverse e credo che questa volta non abbiamo ottimizzato la vettura portandola nella giusta finestra di esercizio per ottenere il massimo dal giro”.

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