La Ferrari nel Gp d’Olanda di F1 è stata protagonista di un altro passo indietro in pista, confermando i limiti della SF-23 e mettendo tanti dubbi sull’ottimismo di Frederic Vasseur e Enrico Cardile sul 2024.

Peggior ripresa del mondiale di F1 non poteva esserci per la Ferrari, alle prese con la solita SF-23 Dr. Jekyll e Mr.Hyde. Quello che preoccupa maggiormente, non sono i difetti di una vettura che già dai test aveva dimostrato di essere nata sbagliata, ma ancora una volta la mancata correlazione fra simulatore e pista, già emersa più volte quest’anno.

Infatti l’assetto studiato a Maranello ha messo in crisi già da Venerdì Sainz, Leclerc e Shwartzman, con una SF-23 che ha sofferto sia di sottosterzo che di sovrasterzo. A differenza del passato però, durante il week end non si è riusciti a trovare correttivi per migliorare la macchina, come dimostra l’incidente di Leclerc, dando di nuovo la sensazione che fra le squadre della galleria del vento e quella in pista non c’è la stessa visione.

Problemi che erano già emersi a Monaco e Ungheria, e quindi c’era tutto il tempo per prepararsi a dovere, e mettere a disposizione di Leclerc e Sainz una vettura almeno guidabile. Invece la Ferrari dopo la brutta prestazione in Ungheria, è andata in Olanda senza un’ala posteriore da alto carico, ed è stata costretta a scaricare la macchina su un circuito nel quale la velocità di punta non è importante.

Proprio questo pone il problema su un’altra questione: la storica incapacità della Ferrari nello sviluppo. Anche McLaren, Mercedes e Alpine hanno sbagliato progetto, ma con gli aggiornamenti hanno migliorato la macchina. Stessa storia per la Williams fanalino di coda, ad inizio anno ha fatto un grandissimo balzo in avanti, piazzando a Zandvoort sia Albon che Sargeant in Q3, mentre la Ferrari ha fatto soltanto piccoli passi in avanti.

Tutto ciò è avvenuto nel week end, nel quale prima e dopo la gara Vasseur e Cardile hanno parlato di potenziale inespresso delle macchina e ottimismo sul 2024.  Comunicazione incomprensibile che lascia la sensazione di una Ferrari che sta nuovamente mettendo la sabbia sotto al tappeto, e l’unico che ha chiaro qual’è la situazione è Leclerc, il quale in conferenza stampa ha detto che prima del 2026 non si potrà lottare con la Red Bull

Zandvoort ha lasciato strascichi, ed in Ferrari si avverte una certa tensione alla vigilia del Gp d’Italia. e richiederebbe un intervento deciso di John Elkann. Il Presidente dovrebbe imporre il ritorno al motto chiave della gestione Marchionne e Arrivabene: piedi per terra e lavorare a testa bassa. Questo aiuterebbe la squadra ad avvertire meno pressione, in particolare i tecnici e Leclerc in grande confusione in Olanda.

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