Sebastian Vettel nei giorni scorsi difendendo il lavoro fatto in Ferrari da Maurizio Arrivabene ha lanciato l’ennesima stoccata a Mattia Binotto, con cui non ha mai legato e per tutta la stagione hanno avuto botta e risposta.

Sono passati ventitré mesi da quando ad inizio 2019, la Ferrari comunicò l’addio di Arrivabene che lasciò il ruolo di Team Principal a Binotto. Scelta di cui Vettel è tornato a parlare nell’ultima intervista a Sky Sport F1 da pilota del Cavallino Rampante.

Arrivabene

L’avvicendamento fra Arrivabene e Binotto arrivò al termine di un lungo periodo di tensione, dopo la scomparsa di Marchionne. Il momento di rottura ci fu dopo le qualifiche di Suzuka, ed Elkann e Camilleri da pochi mesi diventati Presidente e Amministratore delegato, furono costretti a scegliere fra i due.

Quasi tutto il paddock visto che in passato avevano collaborato insieme, era convinto che Camilleri avrebbe optato per Arrivabene. Invece insieme a Elkann preferirono non mettere in discussione una delle ultime decisioni di Marchionne che dà tempo aveva deciso di promuovere Binotto.

In queste due stagioni visto i passi indietro della Ferrari molto spesso Arrivabene è stato tirato in ballo. Infatti insieme a Marchionne rilanciò un team in difficoltà a fine 2014, che nel 2017 e 2018 lottò per metà campionato con Lewis Hamilton e la Mercedes. Invece nel 2019 e 2020 la Ferrari non è riuscita a confermarsi, ma se nella passata stagione comunque conquistò tre vittorie e lottava costantemente per il podio, quest’anno ha fatto uno dei suoi peggiori mondiali della sua storia.

Nonostante questi risultati le due gestioni non si possono confrontare. Arrivabene ha potuto contare sulla presenza al suo fianco costante di Marchionne, mentre Binotto spesso ha dato la sensazione di essere stato lasciato solo da Elkann, e bisognerà  aspettare due anni per giudicarlo quando come da lui stesso ammesso o nel 2022 la Ferrari lotterà per il titolo, o difficilmente salverà il suo posto.

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