Kimi Raikkonen con la vittoria del Gp del Brasile 2007 di F1 e il quarto posto di Lewis Hamilton, completa la rimonta e conquista l’ultimo mondiale della Ferrari.

Il 20 Ottobre 2007 come l’8 Ottobre 2000, è un’altra data indimenticabile per la Ferrari in F1. Infatti è il giorno del capolavoro finale di Kimi Raikkonen, che dopo un lungo inseguimento si laurea campione del mondo. Impresa che fino a qualche settimana prima sembrava impossibile, ma i colpi di scena non mancarono in quel campionato, entrato nella storia della Formula 1 per la spy story.

Infatti proprio quella vicenda permise alla McLaren, che era dietro alla Ferrari ad inizio stagione di recuperare il gap, con Lewis Hamilton che sembrava vicino a compiere l’impresa di vincere il titolo all’esordio. Invece l’inglese commise il primo errore, anche per colpa della decisione sbagliata del Team di Woking in Cina, insabbiandosi mentre tornava ai box per il pit stop, che Raikkonen e la Ferrari sfruttarono per riaprire i giochi.

Nonostante quanto successe a Shanghai, quasi nessuno credeva che il campionato in Brasile sarebbe stato ribaltato, con Hamilton che aveva ancora quattro e sette punti di vantaggio su Alonso e Raikkonen. Però la Scuderia di Maranello era in forma la F2007, nelle prove libere era stata migliore della McLaren, e soprattutto sapeva che Alonso, vista la grande rivalità che c’era stata con Hamilton, non l’avrebbe mai aiutato.

Le cose per Raikkonen e la Ferrari non sembrano mettersi bene in qualifica. Massa con il crono 1.11.931 fa la pole in casa, precedendo Hamilton, ma Raikkonen è soltanto terzo seguito da Alonso. Invece Hamilton  aveva perso sicurezza, e nella sua mente aveva ancora in testa ciò che era accaduto in Cina. Al via pensa soltanto ad attaccare subito Massa, ma non vede alla sua destra Raikkonen che lo passa, così come in curva due, all’esterno Alonso.

Hamilton non ci sta, e nel tentativo di tornare davanti subito ad Alonso finisce nell’erba, e rientra in pista ottavo. Il pilota della McLaren inizia la sua rimonta superando Trulli ed Heidfeld, invece in testa alla corsa le Ferrari dettano il passo, con Alonso che non riesce a tenere il ritmo di Massa e Raikkonen. Il Gp del Brasile diventa un incubo per Hamilton che nel corso dell’ottavo giro, rallenta e procede molto lentamente, ma quando sembra vicino al ritiro, riesce a risolvere i problemi al cambio della sua MP4-22.

La Ferrari ci crede sempre di più, Hamilton è scivolato fuori dalla zona punti ed è soltanto diciottesimo, e a metà gara viene doppiato dalle due Rosse. Proprio per questo il muretto della Ferrari decide di non dare ordine di scuderia, con Massa che mantiene saldamente la prima posizione, seguito a due secondi e tre da Raikkonen, ed alle loro spalle c’è sempre Alonso.

La Ferrari scambia le posizioni dopo il secondo pit stop, Raikkonen rimanendo in pista tre giri in più di Massa, quando esce dai box è il nuovo leader della gara. Gli ultimi giri per Raikkonen sono una cavalcata vincente,  grazie all’aiuto di Massa che gli copre le spalle, mentre Alonso è ad oltre quaranta secondi, ed Hamilton è riuscito a risalire soltanto fino alla settima posizione.

Raikkonen fa capire perché il suo soprannome è Iceman, non pensando ad amministrare il vantaggio, e a sei tornate dalla bandiera a scacchi fa segnare il giro più veloce. I tifosi del Cavallino Rampante capiscono che il miracolo è vicino, soltanto quando inizia l’ultimo giro, con Raikkonen che alle 19.28 italiane ripaga la Ferrari per averlo scelto come erede di Schumacher, regalandole il quindicesimo titolo piloti della sua storia. Ad Interlagos così come a Maranello esplode la festa, Massa che ha completato la doppietta Ferrari affianca Raikkonen, ed insieme a loro festeggia anche Alonso, mentre Hamilton è deluso.

Le due Ferrari arrivano in parata al parco chiuso, ed il primo ad abbracciare Raikkonen e Massa è Jean Todt, e poi sarà il turno dei loro meccanici. Raikkonen quando sul podio viene suonato prima l’inno finlandese e poi quello di Mameli, in una delle rare occasioni, lascia trasparire la sua emozione, rendendosi conto, non solo di essersi laureato per la prima e unica volta campione del mondo, ma di aver vinto il titolo al primo anno in Ferrari come Fangio e Scheckter. Impresa che ha fatto entrare di diritto nella storia della Ferrari, Raikkonen, che è stato l’ultimo pilota a portare il titolo a Maranello.

 

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