Kimi Raikkonen vincendo il Gp di Cina 2007 di F1, grazie all’errore di Lewis Hamilton riapre il mondiale, riducendo il distacco a sette punti.

La gara di Shanghai del 2007, rappresenta una delle gare più ricca di colpi di scena nella storia della F1. Quella stagione era stata caratterizzata dall’ottimo inizio della Scuderia di Maranello e di Kimi Raikkonen, il recupero ed il sorpasso della McLaren, ma soprattutto dalla spy story che aveva scatenato una battaglia legale.

Questo aveva portato all’azzeramento dei punti nel mondiale al Team di Woking, facendo festeggiare alla Ferrari già a Spa il titolo costruttori. Invece nonostante il ritorno alla vittoria di Raikkonen, e l’uno-due nel Gp del Belgio, la strada verso il mondiale piloti rimaneva in salita, soprattutto visto come erano andate le cose al Fuji.

Infatti Lewis Hamilton a sorpresa aveva ribaltato le gerarchie, dando vita ad un duello con Alonso che ricordò quello fra Senna e Prost in McLaren. L’inglese rispose imponendosi in Giappone davanti a Kovalainen, mentre Raikkonen si accontentl del gradino più basso del podio, e Alonso fu costretto al ritiro. Questo permise a Hamilton, di andare via dal Giappone con un vantaggio di dodici punti sul compagno di squadra, e diciassette su Raikkonen.

Quindi Hamilton in Cina aveva il primo match point, e gli sarebbe stato sufficiente arrivare secondo dietro ad Alonso, per laurearsi campione del mondo. Tutto sembrava andare verso questo scenario. Hamilton fece capire nelle qualifiche di voler chiudere i giochi con una corsa d’anticipo, conquistando la pole con il crono di 1.35.908, precedendo le Ferrari di Raikkonen e Massa e Alonso.

Hamilton non si fa condizionare dalla pioggia al via prendendo la testa della corsa, mentre Alonso nonostante un buono spunto, rimane dietro a Raikkonen e Massa. Il copione sembra già scritto, e nessuno avrebbe scommesso su quello che sarebbe successo a metà gara, visto che Hamilton confermando la sua abilità sul bagnato, stava allungando e i rivali Raikkonen e Alonso non riuscivano a tenere il suo passo.

Improvvisamente però i tempi della McLaren n.44 si alzano a causa del degrado gomme. Raikkonen ne approfitta subito, e con una serie di giri veloci si avvicina al rivale. Il finlandese continua a ridurre il distacco, fino a raggiungere un Hamilton alle prese con dei pneumatici sempre più rovinati, che gli impediscono di replicare, mettendogli immediatamente pressione.

La tattica di Raikkonen dà i suoi frutti pochi minuti più tardi. Hamilton totalmente in crisi con le gomme, finisce sull’erba al 28° giro , ma riesce a chiudere la porta e a rimanere primo. Nel passaggio successivo Hamilton va di nuovo largo questa volta in curva dieci, e Raikkonen lo supera e diventa  il nuovo leader della gara.

Nemmeno quel sorpasso, la fuga di Raikkonen ed un Alonso che guadagna diversi secondi ad Hamilton il quale è ancora virtualmente campione del mondo, convince la McLaren a farlo rientrare per il pit stop. Soltanto a ventisei giri dalla bandiera a scacchi, quando l’inglese va di nuovo sull’erba con la posteriore destra ormai sfaldata,  fanno uscire i meccanici dal garage.

Errore che sarà fatale, con Hamilton che nel momento in cui entra nella corsia dei box finisce nella ghiaia. Hamilton chiede ai commissari di spingerlo, ma non ci riescono e fra la disperazione dei meccanici della McLaren è costretto al ritiro. Raikkonen invece è come al solito glaciale, e amministra senza problemi il vantaggio che ha nei confronti di Alonso, e conquistando la quinta vittoria stagionale riapre il mondiale di F1, riducendo a sette punti il distacco nella classifica piloti da Hamilton.

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