La presunta Spy story contro la Ferrari potrebbe scatenare un terremoto, ma potrebbe dimostrare ancor di più l’inferiorità politica di Maranello.

Giorgio Terruzzi ha lanciato una bomba. L’articolo del noto giornalista redatto per il Corriere della sera potrebbe far scoppiare una nuova Spy story ai danni della Ferrari, dopo quella che vide il team di Maranello contrapposto alla McLaren nel 2007. Ad oggi la situazione è diversa, poichè la famosa ”talpa” avrebbe evidenziato un qualcosa di irregolare all’interno della power unit 2019, spifferando il tutto alla FIA e costringendo la rossa alla resa, dovendo modificare la propria unità motoristica.

All’epoca la situazione vide il Cavallino come la vittima, ma la squadra era governata da Jean Todt e si fece di tutto per far si che il team di Ron Dennis venisse punito, costringendolo a pagare una multa di 100 milioni di euro ed a rinunciare ai punti nel mondiale costruttori di quella stagione. Fu una dimostrazione di enorme potere politico, di una Ferrari che sapeva reagire ad una Spy story che era reale e che aveva causato degli enormi danni ai progetti ed al segreto industriale di Maranello.

Attualmente, lo spionaggio è solo una bomba lanciata dalla stampa e non ci sono evidenze in merito. Sicuramente esiste un fondo di verità, perchè altrimenti sarebbe inspiegabile il crollo di performance della power unit prodotta dal Cavallino. Sorge però una domanda: perchè la Ferrari accetta tutto questo, ammesso che sia vero, senza intervenire ed accettando dei compromessi con la Federazione? La risposta è l’opposto di quello di cui abbiamo parlato sopra, ovvero relativa al potere politico che ormai è pari allo zero all’interno della rossa. Sembra quasi che Mattia Binotto e colleghi accettino passivamente tutti gli eventi, quasi come se la Ferrari non fosse il mito che è in realtà e valesse quanto una Haas o un’AlphaTauri, con il dovuto rispetto per loro.

La speranza è che per tutto ciò si indaghi e si vada in fondo, sempre che tutto ciò non rappresenti una montatura della stampa volta a giustificare le imbarazzanti prestazioni della SF1000. Se quest’ultima teoria dovesse dimostrarsi quella giusta, potremmo parlare del triste quanto definitivo crollo della storica squadra tricolore.

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