La Mercedes sta indagando sui motivi dell’uscita di fumo dalla power unit in Austria e Ungheria, che sta creando nuove polemiche nel paddock.

La power unit Mercedes 2020 continua a far discutere. Infatti in questo inizio di campionato dopo due anni è tornata anche ad essere il propulsore più forte, mentre sia Ferrari che Honda hanno perso quel vantaggio avuto fino ad Abu Dhabi.

In particolare ad attaccare le Frecce Nere è stato Mattia Binotto. Al termine delle qualifiche del Gp d’Ungheria, ha messo in evidenza la superiorità del motore della Casa di Stoccarda, non solo monopolizzando le prime due file, ma anche facendo sfiorare la Q3 a George Russell.

A creare nuove polemiche è l’uscita di fumo dal retrotreno di tutti i motorizzati Mercedes. Episodio già visto nel 2018-2019, ma sulla Ferrari, che anche per questo motivo è stata messa sotto indagine dalla Fia e costretta a chiudere un accordo a fine Febbraio.

L’idea dei rivali della Mercedes è che i campioni del mondo hanno trovato insieme alla Petronas, il modo di aumentare la potenza del motore, nonostante le direttive tecniche abbiano imposto alle squadre di montare un nuovo flussometro, ed un sensore per verificare che la quantità di olio consumato sia effettivamente di 0,3 litri.

Wolff, in questi giorni dopo aver risposto duramente a Binotto, attaccandolo nuovamente ha voluto spegnere i sospetti durante alcune interviste, dichiarando che la Mercedes ha aperto un’indagine interna.

All’inizio, quando si vede che il serbatoio dell’olio è pieno, sembra che ci sia un problema. Non sappiamo da dove viene. Dobbiamo capire e chiarirà da sé. Non è un problema di affidabilità. Spero di potervi dire a Silverstone“.

Dello stesso avviso David Robson, responsabile performance della Williams. “Ad essere sincero, non lo so. Normalmente sarà solo un po ‘di olio in eccesso, ma non lo so, dovrei parlare con i ragazzi del motore per esserne sicuro, ma niente di preoccupante, ne sono abbastanza sicuro”.

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