Ferrari, Mercedes e Red Bull, hanno messo il loro veto alla proposta di portare il budget cap nel 2021, da 175 milioni di dollari a 150.

Riunione fiume Lunedì in teleconferenza sul budget cap. I vertici della Formula 1 vogliono evitare il rischio sempre più concreto, di avere una griglia ridotta nella prossima stagione.

Formula 1 2020Il tetto alle spese delle squadre, approvato con il nuovo patto della concordia, è un tema sempre più sentito, visto l’annuncio dei tagli e riduzione degli stipendi in team storici come Mclaren e Williams.

La grande novità di ieri, è stato il ricompattamento dei top team.  Se fino a qualche ora fa, soltanto Ferrari e Red Bull sembravano contrarie alla proposta di abbassare il budget cap, a sorpresa anche la Mercedes ha espresso la sua contrarietà.

Infatti la stampa tedesca dava Toto Wolff, tornato dopo le smentite dei giorni scorsi sull’accordo con l’Aston Martin a rappresentare le Frecce d’Argento, pronto ad appoggiare la linea in particolare della Mclaren.

Invece, il direttore esecutivo della casa di Stoccarda, ha sostenuto Mattia Binotto e Christian Horner, preoccupati in caso di riduzione ulteriore del budget cap di dover licenziare molti dipendenti.

Secondo la BBC, Ferrari, Mercedes e Red Bull, comprendendo i problemi che si trovano ad affrontare le altre squadre, hanno proposto di differenziare il budget cap fra i costruttori, rispetto ai team clienti che non devono sostenere investimenti in ricerca e sviluppo.

Altro argomento toccato, la richiesta fatta da Horner la scorsa settimana, di far slittare non più al 2022, ma nel 2023 i nuovi regolamenti.

In questo caso oltre a Binotto, che aveva ammesso di aver ceduto solo per il bene della Formula 1, anche Jean Todt ha detto no, ritenendo sia troppo presto prendere una simile decisione.

Proprio su indicazione del presidente della Fia, è stato concordato di ridiscutere di questo tema quest’estate, in quanto al momento è più urgente ridurre i costi, e capire quando il campionato potrà partire.

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